Capitoli

  1. Cesare Battisti, dal Nicaragua alla Francia: che fine hanno fatto gli altri terroristi rossi e neri ancora latitanti
  2. Casimirri, da Moro al ristorante in Nicaragua
  3. Lollo e Grillo, prescritti di Potere Operaio
  4. Pietrostefani, dal caso Calabresi a Mitterand
  5. La Francia, meta preferita di ex terroristi
  6. Lo svizzero Lojacono non è estradabile
  7.  Zorzi, giapponese assolto per piazza Fontana
  8. Spadavecchia, l'amico di Carminati a Londra
Cronaca

Lo svizzero Lojacono non è estradabile - 6/8

L'arresto in Bolivia dell'ex esponente dei Pac fa tornare d'attualità un dossier rimasto per anni sulle scrivanie degli investigatori italiani: quello delle primule rosse e nere. "Sono sicuro che le forze dell’ordinr potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita", ha detto Salvini. In realtà molti hanno ormai acquisito cittadinanza straniera e quindi non sono più estradabili. Altri, invece, hanno trascorso talmente tanto tempo da latitanti che hanno incassato la prescrizione. Ecco chi sono

Si trova in Svizzera un altro dei condannati per l’agguato di via Fani: si chiama Alvaro Lojacono, esponente delle Brigate rosse e autore di una latitanza avventurosa. È passato dal Nord Africa e dal Sud America: alla fine ha trovato riparo nel Paese elvetico, acquisendone la cittadinanza con il nome di Alvaro Baragiola. Non è dunque estradabile. Un altro membro di spicco delle Br era Leonardo Bertulazzi: latitante per 22 anni, fuggito in Argentina, ha scontato otto mesi. Oggi vive a Buenos Aires. L’ex esponente delle Br Marina Petrella invece fu salvata da Nicolas Sarkozy: l’ex presidente francese ne bloccò l’estradizione per motivi umanitari.