Capitoli

  1. Cesare Battisti, dal Nicaragua alla Francia: che fine hanno fatto gli altri terroristi rossi e neri ancora latitanti
  2. Casimirri, da Moro al ristorante in Nicaragua
  3. Lollo e Grillo, prescritti di Potere Operaio
  4. Pietrostefani, dal caso Calabresi a Mitterand
  5. La Francia, meta preferita di ex terroristi
  6. Lo svizzero Lojacono non è estradabile
  7.  Zorzi, giapponese assolto per piazza Fontana
  8. Spadavecchia, l'amico di Carminati a Londra
Cronaca

Pietrostefani, dal caso Calabresi a Mitterand - 4/8

L'arresto in Bolivia dell'ex esponente dei Pac fa tornare d'attualità un dossier rimasto per anni sulle scrivanie degli investigatori italiani: quello delle primule rosse e nere. "Sono sicuro che le forze dell’ordinr potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita", ha detto Salvini. In realtà molti hanno ormai acquisito cittadinanza straniera e quindi non sono più estradabili. Altri, invece, hanno trascorso talmente tanto tempo da latitanti che hanno incassato la prescrizione. Ecco chi sono

Si trova in Francia, protetto dalla dottrina Mitterand, Giorgio Pietrostefani, condannato a 22 anni per essere stato mandante delll’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Leader di Lotta Continua insiema ad Adriano Sofri, Pietrostefani ha scontato un periodo di carcerazione preventiva nel 1988 e poi tra il 1997 e il 1999: scarcerato per la revisione del processo si rifugiò in Francia – dove era già residente – è ottene protezione giuridica. Per il delitto Calabresi, nel 2006 ha ottenuto la grazia Ovidio Bompressi, uno degli esecutori dell’omicidio. Sofri ha scontato la pena sotto diversi regimi di detenzione, mentre Pietrostefani ha gran parte della condanna da scontare.