Capitoli

  1. Cesare Battisti, dal Nicaragua alla Francia: che fine hanno fatto gli altri terroristi rossi e neri ancora latitanti
  2. Casimirri, da Moro al ristorante in Nicaragua
  3. Lollo e Grillo, prescritti di Potere Operaio
  4. Pietrostefani, dal caso Calabresi a Mitterand
  5. La Francia, meta preferita di ex terroristi
  6. Lo svizzero Lojacono non è estradabile
  7.  Zorzi, giapponese assolto per piazza Fontana
  8. Spadavecchia, l'amico di Carminati a Londra
Cronaca

Casimirri, da Moro al ristorante in Nicaragua - 2/8

L'arresto in Bolivia dell'ex esponente dei Pac fa tornare d'attualità un dossier rimasto per anni sulle scrivanie degli investigatori italiani: quello delle primule rosse e nere. "Sono sicuro che le forze dell’ordinr potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita", ha detto Salvini. In realtà molti hanno ormai acquisito cittadinanza straniera e quindi non sono più estradabili. Altri, invece, hanno trascorso talmente tanto tempo da latitanti che hanno incassato la prescrizione. Ecco chi sono

La lista degli ex terroristi ancora latitanti si apre con Alessio Casimirri, condannato in via definitiva per il sequestro di Aldo Moro nel 1978. È indicato come uno degli uomini del commando che uccise i cinque uomini della scorta del presidente della Dc il 16 marzo del 1978 in via Fani: deve scontare sei ergastoli. Oggi gestisce un noto ristorante di pesce a Managua, in Nicaragua: si chiama La cueva del Buzo, il covo del sub, visto che la pesca subacquea è il suo hobby preferito. Casimirri ha sposato una donna nicaraguense acquisendo così la cittadinanza: la vicinanza ai politici e militari locali lo ha salvato dall’estradizione.