Capitoli

  1. Pd, corsa a 7 per la successione di Renzi: Zingaretti favorito, ma i dem rischiano un leader dimezzato. I profili dei candidati
  2. Zingaretti, il governatore appoggiato dai big e da oltre 200 sindaci
  3. Martina, l'ex segretario con il Nord alle spalle: "Il Pd sia unito"
  4. Minniti, il ministro che fermò gli sbarchi e l'ombra del 'commissario' Renzi
  5. Boccia, il pugliese che vuole dialogare con il M5s: "Basta partito dei selfie" 
  6. Corallo, l'outsider con l'obiettivo di resettare il Pd: "Abbiamo fallito"
  7. Damiano, l'ex Ds e ministro del Lavoro contrario al Jobs Act renziano
  8. Saladino, un volto per riempire il vuoto femminile: "Mi rivolgo alle piazze"
Politica

Corallo, l'outsider con l'obiettivo di resettare il Pd: "Abbiamo fallito" - 6/8

I democratici preparano il Congresso che porterà il partito, attraverso le primarie, alle elezioni del prossimo leader. I big appoggiano in ordine sparso i candidati alla successione dell'ex premier: in un panorama così frastagliato, il vincitore rischia di non avere tutti i dem alle spalle. E la figura dell'ex presidente del Consiglio resta la più ingombrante. Ecco chi sta con chi e cosa propongono gli aspiranti segretari

Romano, 30 anni, è laureato in Filosofia ed ha collaborato con Maurizio Martina al ministero dell’Agricoltura. Figlio di militanti di sinistra, si è iscritto da ragazzo ai Ds e poi al Pd. Il candidato cresciuto nella ‘cantera’ dei Giovani Democratici propone una netta cesura sia sulla forma partito, con il ritorno a una centralità degli iscritti, sia sulle politiche economiche e sociali. Tra le altre cose, propone la nazionalizzazione di tutti i servizi.  Finora si è distinto in particolare per gli attacchi ai dirigenti dem (“Avete fallito”, ha detto più volte) e sullo stato del partito: “Dobbiamo resettare questo Pd e mettere su un partito nuovo”. Il contenitore dem, ha ripetuto più volte, “va ricostruito dalle fondamenta”.