Capitoli

  1. Pd, corsa a 7 per la successione di Renzi: Zingaretti favorito, ma i dem rischiano un leader dimezzato. I profili dei candidati
  2. Zingaretti, il governatore appoggiato dai big e da oltre 200 sindaci
  3. Martina, l'ex segretario con il Nord alle spalle: "Il Pd sia unito"
  4. Minniti, il ministro che fermò gli sbarchi e l'ombra del 'commissario' Renzi
  5. Boccia, il pugliese che vuole dialogare con il M5s: "Basta partito dei selfie" 
  6. Corallo, l'outsider con l'obiettivo di resettare il Pd: "Abbiamo fallito"
  7. Damiano, l'ex Ds e ministro del Lavoro contrario al Jobs Act renziano
  8. Saladino, un volto per riempire il vuoto femminile: "Mi rivolgo alle piazze"
Politica

Boccia, il pugliese che vuole dialogare con il M5s: "Basta partito dei selfie"  - 5/8

I democratici preparano il Congresso che porterà il partito, attraverso le primarie, alle elezioni del prossimo leader. I big appoggiano in ordine sparso i candidati alla successione dell'ex premier: in un panorama così frastagliato, il vincitore rischia di non avere tutti i dem alle spalle. E la figura dell'ex presidente del Consiglio resta la più ingombrante. Ecco chi sta con chi e cosa propongono gli aspiranti segretari

Nato a Bisceglie, 50 anni, sposato con Nunzia De Girolamo e padre di tre figli, è professore di Economia delle Pubbliche Amministrazioni. Consigliere economico di Enrico Letta al ministero dell’Industria dal 1998 al 2001, aderisce alla Margherita. Nel 2005 ha sfidato Nichi Vendola alle primarie in Puglia e nel 2008 entra per la prima volta alla Camera, divenendo nel 2013 presidente della Commissione Bilancio. L’innovazione, l’apertura del partito alle giovani generazioni e il dialogo con M5s sono al centro della sua candidatura. Boccia, che al momento ha il sostegno del governatore della Puglia Michele Emiliano che però si è fatto vedere anche alle iniziative di Saladino, è attento tra l’altro alle ragioni del Sud e ha subito chiarito: “Basta partito dei selfie”.