Capitoli

  1. Pd, corsa a 7 per la successione di Renzi: Zingaretti favorito, ma i dem rischiano un leader dimezzato. I profili dei candidati
  2. Zingaretti, il governatore appoggiato dai big e da oltre 200 sindaci
  3. Martina, l'ex segretario con il Nord alle spalle: "Il Pd sia unito"
  4. Minniti, il ministro che fermò gli sbarchi e l'ombra del 'commissario' Renzi
  5. Boccia, il pugliese che vuole dialogare con il M5s: "Basta partito dei selfie" 
  6. Corallo, l'outsider con l'obiettivo di resettare il Pd: "Abbiamo fallito"
  7. Damiano, l'ex Ds e ministro del Lavoro contrario al Jobs Act renziano
  8. Saladino, un volto per riempire il vuoto femminile: "Mi rivolgo alle piazze"
Politica

Minniti, il ministro che fermò gli sbarchi e l'ombra del 'commissario' Renzi - 4/8

I democratici preparano il Congresso che porterà il partito, attraverso le primarie, alle elezioni del prossimo leader. I big appoggiano in ordine sparso i candidati alla successione dell'ex premier: in un panorama così frastagliato, il vincitore rischia di non avere tutti i dem alle spalle. E la figura dell'ex presidente del Consiglio resta la più ingombrante. Ecco chi sta con chi e cosa propongono gli aspiranti segretari

Calabrese, 62 anni, sposato con due figlie, entra da giovane nel Pci, divenendo segretario di Reggio nel 1988 e nel 1992 segretario regionale del Pds. Nel 1998 diventa sottosegretario alla Presidenza nel governo D’Alema e nel 2001 entra in Parlamento. Nel 2013 è sottosegretario con delega ai Servizi Segreti nel governo Letta, incarico confermato nell’esecutivo Renzi. Chiamato al governo da Paolo Gentiloni diventa ministro dell’Interno, riuscendo a limitare i flussi di migranti dalla Libia. Il suo nome – sostenuto da circa 500 sindaci – è legato ai temi della sicurezza e alle sue spalle si staglia l’ombra di Matteo Renzi. Lui nega, ma i fedelissimi dell’ex segretario – Luca Lotti e Lorenzo Guerini – continuano a portare avanti una trattativa legata ai posti in assemblea e nelle liste per le prossime Europee.