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  1. Roma, il tramonto della Cultura: finito il “Veltronismo”, la Capitale si è spenta
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Politica

Roma, il tramonto della Cultura: finito il “Veltronismo”, la Capitale si è spenta - 7/14

E' stata poco più di un fuoco fatuo il sogno di Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Se nei primi anni 2000 la Notte Bianca, la nascita dell'Auditorium, la Festa del Cinema e le varie 'Case' avevano illuminato una città che voleva competere con le grandi capitali europee, oggi quell'effervescenza resta poco o nulla, gli eventi sono un ricordo e molte istituzioni fiorite in quegli anni sono in difficoltà perché si reggevano sulla capacità del sindaco di attrarre sponsor privati: non si era pensato alla loro autosostenibilità economica. Così con i cambi di amministrazione e la crisi, molte hanno rischiato o rischiano la chiusura

 

MAUSOLEO DI AUGUSTO, LO SPONSOR PER I RESTAURI C’E’. MA IL BANDO E’ BLOCCATO
Il problema è sempre lo stesso, la scarsità di fondi. Però anche quando arrivano sponsor privati i lavori non partono. “Il restauro del Mausoleo di Augusto – continua Garrisi – avrebbe dovuto essere completato il 19 agosto 2014, giorno del bimillenario della morte del divus, data di cui si parlava già dal 2006“. In vista della ricorrenza “era stata fatta una pulizia del sito per permettere una visita speciale e gratuita. Solo che quel giorno si ruppe una tubatura dell’impianto di irrigazione e, davanti a giornalisti, telecamere e turisti, il fossato che circonda il Mausoleo si allagò e l’acqua portò a galla tutti i rifiuti che erano stati depositati nelle nicchie”. E il sito rimase chiuso, com’è ancora oggi. Perché i restauri non sono mai partiti, neanche dopo quella figuraccia. “Inizio lavori a gennaio 2016, apertura al pubblico a marzo 2017″, prometteva il Comune il 20 ottobre 2015, giorno in cui Marino e la Marinelli annunciavano l’arrivo dello sponsor da 6 milioni garantito dalla Fondazione Telecom, che si aggiungevano ai 4,2 milioni comunali e statali già stanziati, e il bando di gara. Invece non è successo nulla perché ” la commissione si è accorta che la maggior parte delle offerte presentava dei ‘ribassi anomali’ (25 superavano la soglia del 42%, ndr) e il bando è bloccato“. Così rimane un “posto triste, transennato, chiuso ai visitatori, da anni usato dai romani per portare a spasso i cani fra le erbacce che lo circondano. In qualunque altra città del mondo un simile monumento sarebbe invece un tesoro nazionale”, l’epitaffio vergato dal The Economist il 12 marzo in un articolo intitolato The necessity of culture.