Capitoli

  1. Dall’eroe dei pangolini alla foresta per il giaguaro: di fronte ai “faremo” della politica, nove storie di chi ha già creato la sua arca di Noè
  2. La foresta di Salgado, dove è tornato il giaguaro
  3. La signora del Kenya (e degli elefanti)
  4. I Soliga e le riserve delle tigri in India
  5. Il fumettista e il sogno di un santuario della biodiversità
  6. In Vietnam l'eroe dei pangolini
  7. L'uomo della foresta dell'India
  8. I boschi sulle Ande, casa di centinaia di specie
  9. Il biologo che ha salvato il Gheppio delle Mauritius (e non solo)
Ambiente & Veleni

I Soliga e le riserve delle tigri in India - 4/9

La crisi climatica, come ribadito al G20 di Napoli, va affrontata di pari passo con la tutela della biodiversità. Stati o grandi organizzazioni hanno avviato progetti per salvare gli animali a rischio estinzione, ma nel frattempo in tutto il mondo associazioni, comunità e piccoli gruppi si danno da fare per creare habitat sicuri. Dalle signore del Kenya (e degli elefanti) al santuario di un fumettista neozelandese, dalla tribù dei Soliga ai boschi sulle Ande: ilfattoquotidiano.it racconta le storie di conservazione, di chi agisce qui e ora

Secondo Survival International, però, i migliori conservazionisti sono i popoli indigeni. Da anni l’associazione denuncia come dietro alcune azioni di conservazione delle specie animali, possano nascondersi abusi e violenze ai danni dei nativi. “In India – racconta a ilfattoquotidiano.it Francesca Casella, direttrice della sede italiana di Survival International – centinaia di migliaia di indigeni sono a rischio perché le loro terre sono state trasformate in riserve delle tigri. Il governo li sta sfrattando illegalmente dalle terre ancestrali nel nome della conservazione, accusandoli di danneggiare la fauna selvatica che, per i popoli indigeni, non rappresenta invece né una minaccia né un pericolo”. Ma nel 2011, la tribù dei Soliga ha ottenuto il riconoscimento dei diritti forestali comunitari all’interno della Riserva della Tigre ‘Biligiri Ranganatha Swamy Temple’, nello stato del Karnataka. “I Soliga gestiscono accuratamente le loro foreste da generazioni. Dopo quel riconoscimento, tra il censimento delle tigri del 2010 e quello del 2014 – spiega Francesca Casella – il numero di tigri nella Riserva BRT è raddoppiato, mentre l’aumento medio nazionale è stato del 30%. Non a caso i popoli indigeni custodiscono l’80% della biodiversità mondiale”.