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Televisione

Masterchef, i finalisti decisi da 7 platesse e dalla sindrome di D’Alema (ma aridatece er sangue) - 3/8

Masterchef si fa sempre più una cosa seria, non come quell'altra roba che succede domenica che viene. E il tasso agonistico assomiglia sempre di più alla finale di biathlon, con la differenza che ci sono molti più spettatori, anche in studio

Barbieri parrucchiere (aridatece er sangue)
Quanto manca, ragazzi, l’atmosfera Criminal Minds: basti pensare che – tale è la mosceria – per un minuto buono Barbieri fa apprezzamenti e dà consigli per il taglio di capelli a Simone che racconta di averli fatti in un centro commerciale (!), su consiglio di Mamma Orsa Denise (!!) spendendo pure una fraccata di soldi (!!!). Esauriti gli esclamativi, il siparietto si insaporisce con Barbieri che propone a Simone di fare “una riga da una parte” o di metterci “qualche pasta, qualcosa”. E solo in questo frangente è chiaro come il sole caraibico che i gesti di Barbieri sarebbero perfetti addosso a un parrucchiere. “Bel colpo, questo chignon”.

Per farla breve, comunque, Alberto – che nel frattempo si è montato come la mayo – fa una coda di rospo impiattata come in un acquario con tanto di finta sabbietta fatta con pane nero di seppia, Denise una carbonara di mare scomposta nella Moka (“chic” dice Barbieri il barbiere, scusate le solite battute tristi dello stagista della Sila), ma vince Simone che cucina una quaglia evidentemente molto buona su un foratello.