Capitoli

  1. Federazioni al voto (per sport): la casta dei presidenti per sempre. Jury Chechi: ‘Sistema non permette il cambiamento’
  2. SOLO IL N.1 DEL PENTATHLON BATTUTO ALLE URNE
  3. DA JURY CHECHI A NORMA GIMONDI: LA CARICA (FALLITA) DEI GRANDI EX
  4. GOLF, TIRO A VOLO E PATTINAGGIO: DINOSAURI DA RECORD
  5. RICORSI NELLA CANOA E IL “BALLETTO” DELLA DANZA
  6. LIMITE DI MANDATI UNICA SOLUZIONE?
Sport

GOLF, TIRO A VOLO E PATTINAGGIO: DINOSAURI DA RECORD - 4/6

Nonostante condanne e scandali, i vari numeri uno degli sport italiani restano in sella per decenni. Due esempi: Luciano Rossi e Sabatino Aracu, entrambi politici nel tempo libero, sono i numeri uno di tiro a volo e pattinaggio dal 1993. Merito (o colpa) di un insieme di regole che penalizza eventuali sfidanti. "Hanno in mano potere, cassa e giustizia. E questo fa sì che chi comanda oggi, al 90% lo farà anche domani”, spiega Marzio Innocenti, ex capitano della nazionale di rugby, che lo scorso settembre ha provato invano a sfidare l’ordine costituito. Soluzione? Cambiare le norme dall'esterno, introducendo limiti di mandato. Malagò ci proverà (dopo la sua rielezione)

Luciano Buonfiglio, confermato alla federazione canoa dopo un mare di polemiche

Non c’è da sorprendersi allora nel ritrovare dirigenti in carica da decenni, in alcune discipline più conservative di altre. Il decano, manco a dirlo, è Franco Chimenti, 77 anni, alla guida della Federgolf dal 2002: come non rieleggerlo, dopo aver portato in Italia la Ryder Cup (e in Federazione i 60 milioni di contributi pubblici stanziati dal governo). Ci sono presidenti pure più longevi: Luciano Rossi e Sabatino Aracu, entrambi politici nel tempo libero, sono i numeri uno di tiro a volo e pattinaggio dal 1993; non li hanno scalzati né le ripetute accuse di conflitto d’interesse nella produzione dei piattelli, né il coinvolgimento nell’inchiesta per Sanitopoli (con tanto di condanna a 4 anni in primo grado). Al quinto mandato sono anche Paolo Barelli nel nuoto, Angelo Binaghi nel tennis, Vincenzo Iaconianni nella motonautica, Ugo Claudio Matteoli nella pesca sportiva. Certo alcuni di loro hanno anche fatto bene, ma il merito conta relativamente nella rielezione: Gianni Petrucci ha ricevuto un plebiscito nella pallacanestro, eppure il suo ritorno in Fip (già presidente per due mandati negli Anni Novanta) è stato un autentico disastro. Alfio Giomi ha preso zero medaglie a Mondiali e Olimpiadi, ma l’atletica gli ha rinnovato la fiducia. Il rugby azzurro è allo sbando, però crede sempre in Alfredo Gavazzi.

Malagò con Franco Chimenti, 77 anni, alla guida della Federgolf dal 2002