Le origini del fenomeno cinematografico canadese contemporaneo Xavier Dolan risiede nei primi quattro lungometraggi che l’hanno lanciato nell’olimpo del cinema d’essai fino alla ribalta dei festival di Cannes e Venezia a nemmeno 25 anni. L’esordio folgorante ed esplicito, J’ai tué ma mere nel 2009; la storia di un ragazzo e una ragazza innamorati dello stesso uomo in Les Amours Imaginaires (2010); un altro sconvolgente racconto di amore ingovernabile come Laurence Anyways (2012) dove Laurence sta con la compagna Fred, ma vuole diventare donna; infine Tom a la ferme (2013), vertigine assoluta e violenta attorno al celarsi di un segreto di omosessualità in un paesino di campagna canadese dove torna il protagonista Tom. Attore, regista, sceneggiatore, montatore, produttore, selezionatori di costumi e brani musicali per i suoi film, Dolan è l’ultimo esempio del cineasta autore totalizzante, che mira all’indipendenza produttiva e creativa pur senza denigrare spettacolarità e commerciabilità dei propri melò. I quattro film sono insieme in un cofanetto con un prezzo molto basso. A Dolan non si rimane indifferenti.
