Sulla via di Santiago

Barbadelo

giorno 27

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Ho pensato: e se anch’io facessi come gli apostoli?
Gabriela, 47 anni. Messico

Sono cattolica e ho studiato lingue e letterature ispano-americane, che insegno all’università di Città del Messico. Il cammino è un viaggio che ha a che fare con le mie radici, perché una parte della mia famiglia è originaria di Leon. Sono orfana, i miei genitori non ci sono più, quindi questo è anche un modo per scoprire parte della mia identità, visto che entrambi erano spagnoli.

Un anno fa sono stata a Gerusalemme e ho capito meglio cosa significasse essere pellegrino. Vuol dire andare da una parte all’altra per conoscere persone, luoghi e se stessi. Allora avevo un forte senso di inquietudine perché avevo approfondito la vita degli apostoli e di Gesù. Possedevano poche cose e camminavano tanto. Mi sono detta: e se anch'io andassi in giro come loro?

Adesso che lo sto facendo sono molto emozionata: imparo cose nuove delle culture di altri paesi e delle ragioni per cui ognuno sta camminando. Sono sempre più in pace con me stessa, non mi preoccupa quello che succederà in futuro. Da 25 giorni mangio e dormo in posti diversi ogni notte. Continuo ad andare avanti. Quando tornerò a casa sarò un'altra persona: la pace che sento adesso è solo una parte di quello che riceverò una volta finito il cammino.

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