Incipit: “Caterina si era guardata indietro. Alle loro spalle il fiume si allungava fino alla città, stesa sotto ai monti. Due grandi cime dal profilo simile, quasi sdoppiato, come ombre rivelate da un movimento inatteso nello scatto della fotografia. Ne aveva attribuito l’effetto alla rifrazione di un’aria pesante, una caligine umida presagio di un’estate rovente, nonostante sul monte a destra si mostrassero ancora residui di neve sulle cime, piccoli tocchi come getti di vernice”.
Che significato ha Nina sull’argine per lei?
È il libro che mi ha permesso di esplicitare e mostrare il legame fra il mio mondo letterario e la mia formazione tecnico-scientifica, in totale libertà.
Perché scrive?
Scrivo per capire cosa penso, per darmi un verso nel mondo, per costruire un ponte fra il mio mondo immaginario e la vita di tutti i giorni.
Chi vincerà lo Strega 2022?
Uno dei sette libri in gara, senza ombra di dubbio.
Galletta ha 51 anni, è siracusana ma vive a Livorno. L’isola di Normann, il suo primo romanzo (Nina sull’argine è il secondo), è ambientato proprio ad Ortigia, l’isolotto con cui finisce nel mare Siracusa. È laureata in ingegneria navale idraulica e ha lavorato per parecchio tempo per un ente pubblico.