Incipit: “L’unico ricordo intatto della mia infanzia è un presagio di quello che ci sarebbe toccato poi. La nostra vita era semplice, finiva dove finiva il villaggio ed era limitata dal bosco, dalla strada che portava in città, dai frutteti che si arrampicavano sulla montagna. Oltre quei confini non c’era nessun altro mondo dove avremmo potuto vivere. Io e Mirko avevamo sei anni, giocavamo liberi ovunque ed eravamo inseparabili, due foglie di un polmone. Un giorno stavamo seduti di fronte a casa. Mirko ha detto: «Ci sarà la guerra e ce ne andremo tutti». Non sapevamo che cosa fosse la guerra, per noi era una parola sussurrata che aveva il potere di rendere gli adulti insicuri e cattivi. Mi sono alzata e gli ho urlato contro: «Non ci sarà la guerra e noi non ce ne andremo!”.
Che significato ha E poi saremo salvi per lei?
E’ un libro su cui lavoro da più di dieci anni, ed è anche un esordio. Segna il momento in cui mi disvelo come autrice.
Perché scrive?
Mi vengono in mente le parole di Anna Maria Ortese, quando dice che scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla; è tornare a casa. Così come leggere: quando si scrive o si legge si torna a casa, si sta bene.
Chi vincerà lo Strega 2022?
Mario Desiati, credo.
Carati, 47enne, monzese, al primo romanzo, nel recente passato si era dedicata alla letteratura sportiva narrando le gesta del ciclista Danilo De Luca e dello scalatore di montagne Daniele Nardi. Adora Miss Marple e si definisce “scrittrice di strada”.