Capitoli

  1. Etichette sui prodotti al supermercato, come riconoscere le minacce per la nostra salute: dalla pasta al glifosato alle pentole tossiche
  2. Come ti trucco il piatto: gli additivi
  3. La pasta al glifosato
  4. Quell’insalata piena di microorganismi patogeni
  5. Shampoo che indeboliscono i capelli
  6. Dentifrici al Triclosan
  7. Intimità violata
  8. Pentole comode, ma tossiche
  9. Il lato B dei vestiti
  10. Ftalati killer
  11. Ma le normative non ci tutelano?
Ambiente & Veleni

Il lato B dei vestiti - 9/11

Lucia Cuffaro e Elena Tioli in “Occhio all’etichetta. Tutto ciò che devi sapere prima di fare la spesa” (Gruppo editoriale Macro) passano in rassegna gli "ingredienti" dei prodotti industriali. Tra i coloranti che danno un aspetto appetibile al cibo, ad esempio, ce ne sono alcuni rischiosi. Ma anche il dentifricio può contenere sostanze non salutari

Anche i vestiti hanno un’etichetta. Per esempio ci dice il materiale: la maggior parte dei nostri vestiti è fatta di nylon, acrilico, poliestere… derivati del petrolio. Cosa significa? Candeggio, sgrassaggio, colorazione, finissaggio: la produzione di questi materiali e i loro trattamenti comportano l’impiego di tantissime sostanze chimiche, addirittura 8.000 secondo la rivista The Ecologist. Indossiamo indumenti nocivi per la nostra salute che non ci fanno espellere le tossine, e allo stesso tempo sprigionano molecole connesse a infertilità, malattie respiratorie, dermatiti da contatto e, addirittura, cancro. Secondo uno studio realizzato dall’Unione Europea, il 7-8% delle patologie dermatologiche è dovuto a ciò che indossiamo.