Capitoli

  1. Aiuti alle famiglie, dai sussidi economici ai congedi parentali lunghi: ecco come funzionano negli altri Paesi europei
  2. Germania: kindergeld per tutti e congedo parentale
  3. Francia: aiuti fino a 2200 euro l'anno
  4. Danimarca: assegni mensili e congedi obbligatori
  5. Regno Unito: aiuti settimanali e materiali didattici gratuiti
  6. Olanda: assistenza per tutti e sussidi aggiuntivi per gli indigenti
  7. Spagna: parità tra mamma e papà e sussidi diversi a seconda della regione
  8. Italia: poche misure per le neomamme. Alcune fermate dal 2019
Usi & Consumi

Germania: kindergeld per tutti e congedo parentale - 2/8

In Germania spetta un assegno crescente con il numero di figli a prescindere dal reddito, erogato in alcuni casi fino ai 25 anni. Nel Regno Unito c'è la “maternità condivisa”, cioè la possibilità di usufruire di 50 settimane di congedo parentale, di cui 37 pagate, suddividendole tra madre e padre. In Danimarca ogni mamma può stare a casa un anno. La Spagna è fanalino di coda con l'Italia

Berlino mette in campo una delle politiche di aiuti alla famiglia più generose dell’Unione europea. Già con il primo figlio si ha diritto al Kindergeld, vale a dire un assegno familiare. Il valore, per il primo e il secondo figlio, è di 194 euro al mese, che diventano 200 per il terzo figlio e 225 dal quarto figlio in poi. Un sussidio che il governo tedesco ha già deciso di aumentare di 10 euro per ogni figlio a partire da luglio 2019. La somma spetta a tutte le famiglie, a prescindere dal reddito, e viene percepita fino al diciottesimo anno di età dei figli. In alcuni casi, ad esempio se i figli vanno ancora a scuola o svolgono un apprendistato percependo meno di 7.680 l’anno, i sussidi possono essere prolungati fino ai 25 anni di età. L’assegno familiare non è però l’unico aiuto. Per chi non riesce a coprire le spese relative ai figli, nonostante il Kindergeld, è previsto un assegno supplementare, detto Kinderzuschlag, di massimo 160 euro mensili per figlio. L’aiuto spetta solo alle coppie che hanno un reddito mensile molto basso, di poco superiore ai 1500 euro.
Grazie a un ulteriore sussidio detto Elterngeld, il cosiddetto assegno parentale, si può decidere anche di rimanere a casa per prendersi cura dei propri bambini, interrompendo per un periodo l’attività lavorativa. In questo caso lo Stato eroga dal 65% al 100% dello stipendio medio netto percepito prima della nascita del figlio per massimo 14 mesi, da dividere liberamente tra entrambi i genitori. Al diminuire dello stipendio aumenterà la percentuale. L’indennità mensile è di minimo 300 euro e massimo 1.800 euro. È possibile prolungare il periodo fino a 28 mesi, dimezzando la percentuale percepita. Al termine del periodo di “pausa” lavorativa, il datore di lavoro è obbligato a riammettere i genitori in congedo.
A partire dal compimento del primo anno di età, inoltre, il sistema tedesco garantisce a tutti i bambini l’accesso all’assistenza all’infanzia. Questo vuol dire che tutti hanno diritto a un posto o in un asilo nido, o in una scuola diurna dell’infanzia (il corrispondente del nido domiciliare in Italia). Il costo della scuola in alcuni Land è totalmente coperto, mentre in altri si possono avere degli sconti. In ogni caso comunque il posto è assicurato. Infine, accanto a queste misure straordinarie, fino al quattordicesimo anno di età del figlio, e senza limiti di reddito, è possibile detrarre dalle tasse tutte le spese relative all’assistenza, fino a un massimo di 4000 euro l’anno a bambino.