Capitoli

  1. Armando Siri, il caso del sottosegretario in cinque punti: dall’indagine per corruzione alla revoca dell’incarico
  2. "Corrotto con 30mila euro": le accuse
  3. La bancarotta e la flat tax: chi è Siri
  4. M5s vs Lega: "Si dimetta". "No, resta"
  5. La posizione di Conte: "Revoca dell'incarico"
  6. La palazzina a Bresso e il mutuo di San Marino
Politica

La palazzina a Bresso e il mutuo di San Marino - 6/6

L'inchiesta sull'esponente della Lega ha spaccato il governo per venti giorni. Tre settimane di dichiarazioni sempre più roventi tra le due forze di governo. Da una parte i pentastellati di Luigi Di Maio, che spingevano per le dimissioni. Dall'altra la Lega di Matteo Salvini, che invece si è schierata a difesa del suo sottosegretario. La svolta arriva il 2 maggio con il premier Giuseppe Conte che annuncia in conferenza stampa l'intenzione di chiedere la revoca del sottosegretario

Nel frattempo Arata è stato interrogato dai pm di Roma per tre ore: il suo verbale è stato secretato. In giornata, invece, Siri ha rilasciato dichiarazioni spontanee mettendo a disposizione dei magistrati una lunga memoria difensiva. In attesa che anche Siri si presenti negli uffici di piazzale Clodio, un’altra vicenda si è abbattuta sull’esponente della Lega. A ricostruirla è la trasmissione Report. Siri, infatti, ha acquista un palazzo a Bresso, in provincia di Milano in cambio di 585mila euro. Denaro ottenuto grazie a un mutuoacceso con una banca di San Marino. Quella compravendita è finita al centro di un’indagine conoscitiva della procura di Milano, al momento senza indagati né ipotesi di reato. Il fascicolo è stato aperto dopo l’arrivo dell’informativa del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, che contiene la segnalazione dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Banca d’Italia. A segnalare l’operazione per riciclaggio è stato lo stesso notaio davanti al quale è stato stipulato l’atto di compravendita della palazzina, che Siri ha intestato alla figlia.