L'inchiesta sull'esponente della Lega ha spaccato il governo per venti giorni. Tre settimane di dichiarazioni sempre più roventi tra le due forze di governo. Da una parte i pentastellati di Luigi Di Maio, che spingevano per le dimissioni. Dall'altra la Lega di Matteo Salvini, che invece si è schierata a difesa del suo sottosegretario. La svolta arriva il 2 maggio con il premier Giuseppe Conte che annuncia in conferenza stampa l'intenzione di chiedere la revoca del sottosegretario
Considerato l’inventore della flat tax in salsa leghista, Siri è stato eletto dal Carroccio al Senato alle ultime politiche. Giornalista pubblicista, negli anni ’90 ha lavorato a Mediaset ed è stato un esponente del partito socialista, amico di Bettino Craxi. Nel 2011 fonda un partito tutto suo, il Pin (Partito Italia nuova), con il quale si candida – senza successo – sindaco a Milano e poi a Genova. Nel 2014 si avvicina alla Lega. Nello stesso anno patteggia una pena a un anno e otto mesi per la bancarotta fraudolenta della società MediaItalia. Si è sempre dichiarato innocente, motivando la scelta di patteggiare con le difficoltà economiche che non gli hanno permesso di sostenere le spese processuali. Quel patteggiamento non incide nella sua carriere politica: nel giugno del 2018, infatti, viene nominato sottosegretario ai Trasporti del governo Lega-M5s.