Breve storia dell'ente diventato simbolo dei carrozzoni inutili. Dalla creazione ai tempi del Regno Sabaudo al referendum fallito del governo di centrosinistra. In mezzo le contestazioni di La Malfa - il primo a definirne i costi come "inutili" - e la nascita degli enti tripli come Barletta-Andria-Trani. E anche Berlusconi un tempo promise di abolirle, incalzato dagli elettori che avevano letto La Casta, nel senso del libro. Era una bugia: Forza Italia affossò la legge che eliminava gli enti inutili
La riforma Delrio complica le cose anche perché vale solo nelle Regioni a statuto ordinario. In quelle a Statuto speciale si va in ordine sparso: in Friuli Venezia Giulia le 4 province diventano 18 Unioni territoriali intercomunali. In Sardegna da 8 province si passa a 4 più una città metropolitana. In Sicilia, dopo tre anni di caos istituzionale, le 9 province diventano 6 Liberi Consorzi e 3 Città metropolitane. A regolare la questione doveva essere la riforma della Costituzione, fondamentale per modificare l’articolo 114 che recita: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. Per eliminare quelle due parole – “dalle province” – il 4 dicembre del 2016 doveva vincere il Sì. Come andò quella notte è storia nota. Renzi il rottamatore finì rottamato. Le province che tutti volevano rottamare definitivamente sono ancora lì. Intoccabili. O quasi.