Capitoli

  1. Province, dalla riforma Rattazzi a quella di Renzi: storia dell’ente simbolo della casta. Che nessuno riesce ad abolire
  2. Il nemico delle province: nel M5s espulso chi si candida
  3. Rattazzi, il padre dell'ente più anziano d'Italia
  4. La Malfa, il primo nemico dello spreco
  5. Le province sono poche: ecco quelle doppie e triple
  6. Quando anche B. voleva ucciderle. A parole
  7. Renzi, Delrio e la riforma a metà
  8. Dal Friuli alla Sicilia: il caos nelle regioni
Costi della politica

La Malfa, il primo nemico dello spreco - 4/8

Breve storia dell'ente diventato simbolo dei carrozzoni inutili. Dalla creazione ai tempi del Regno Sabaudo al referendum fallito del governo di centrosinistra. In mezzo le contestazioni di La Malfa - il primo a definirne i costi come "inutili" - e la nascita degli enti tripli come Barletta-Andria-Trani. E anche Berlusconi un tempo promise di abolirle, incalzato dagli elettori che avevano letto La Casta, nel senso del libro. Era una bugia: Forza Italia affossò la legge che eliminava gli enti inutili

Almeno fino al 1970, quando il Parlamento inserì nella Carta le Regioni a Statuto ordinario. I comuni c’erano già da prima, adesso sputavano le Regioni: a cosa servivano ancora le province? Cominciarono a chiederselo un po’ tutti. Il primo fu forse Ugo La Malfa, il leader del Partito Repubblicano che sul giornale di partito polemizzò sul costo degli enti intermendi: “Diventa sempre più alto, mentre le funzioni sempre più prive di contenuto”. Il vecchio La Malfa, in pratica, fu il primo nemico dell’ente simbolo della casta. Probabilmente a sua insaputa.