Capitoli

  1. Risultati elezioni: fuori Orfini, Formigoni e D’Alema. Ripescati al proporzionale Franceschini, Minniti, Bersani e Boldrini
  2. Fuori Franceschini, Pinotti, Fedeli, De Vincenti
  3. Ci sono Boschi, Lotti e Padoan
  4. Exploit di Di Maio. Battuti 5 ministri del "governo ombra" ma Fioramonti straccia Orfini
  5. Grasso, D'Alema e Boldrini cancellati nei collegi uninominali
  6. I vip del Pd: ce la fa solo Cerno
  7. +Europa porta in Parlamento Bonino e Magi
  8. Espulsi M5s: eletti il massone Vitiello e Caiata in Basilicata
  9. I testimoni di giustizia M5s: sì Aiello, no Masciari
  10. I bocciati all'uninominale ripescati nei collegi plurinominali
Elezioni Politiche 2018

Espulsi M5s: eletti il massone Vitiello e Caiata in Basilicata - 8/10

Fuori mezzo governo, compreso Franceschini nella sua Ferrara, che però rientra al proporzionale. Dentro Padoan e Lotti. C'è Emma Bonino. Espulsi pentastellati: vincono Cecconi, Caiata e Vitiello. In Parlamento Piera Aiello, la testimone di giustizia 'senza volto', con oltre il 50%. Battuti 5 ministri del "governo ombra" ma Fioramonti straccia Orfini. Torna in Parlamento Luigi Cesaro

Oltre a Cecconi a Pesaro, sono stati eletti nell’uninominale anche Catello Vitiello e Salvatore Caiata. Il massone in sonno, candidato in Basilicata, ha raccolto il 46,6% delle preferenze e ha già annunciato che si iscriverà al Gruppo Misto. Il presidente del Potenza Calcio supera l’esponente di centrodestra Nicola Benedetto e Guido Viceconte, ex sottosegretario del governo Berlusconi e ora esponente dem. Non ce la fanno invece Piero Landi a Lucca, Bruno Azzerboni in Calabria e David Zanforlini a Ravenna. Nel proporzionale, dovrebbero assicurarsi un seggio Antonio Tasso, il candidato finito fuori dal Movimento per un vecchio caso di cd taroccati, ed Emanuele Dessì, uno dei candidati più controversi finito sotto accusa, tra le altre cose, per la casa popolare pagata a un canone mensile di 7 euro. Dentro anche il senatore Maurizio Buccarella, tra i volti più noti tra quelli coinvolti. “Sto aspettando di sapere se l’ufficio elettorale prenderà in considerazione la mia rinuncia alla proclamazione”, ha spiegato lui all’agenzia Lapresse.