Dead Zone, di Philip Lymbery (edita da Nutrimenti), già autore di "Farmageddon" e direttore internazionale di CIWF, la più importante organizzazione per il benessere degli animali da allevamento. "L'agricoltura sembrava essersi liberata dalla sua secolare dipendenza da Madre Natura: apparentemente, un motivo di festa. Ma il prezzo da pagare è stato alto". Soprattutto per la fauna selvatica e la biodiversità
Il bisonte – Simboli delle grandi pianure americane, nei secoli scorsi ne scorrazzavano a milioni: tanto per vivere gli bastavano il sole, la pioggia e l’erba. Oggi se ne contano circa 370mila capi nell’America settentrionale, ma non sanno più come nutrirsi, visto che mangerebbero erba e fieno e da quelle parti è un dilagare di monocolture a mais piene di sostanze chimiche. E nessuno sa che “gran parte della carne di bisonte venduta proviene da animali allevati nelle aziende agricole o nei ranch. Ci sono solo quindicimila bisonti che vivono realmente allo stato brado in Nord America, il che significa che la specie potrebbe a breve diventare a rischio”.