Non è in dubbio che alle primarie il segretario uscente sia in vantaggio. Ma se non supera il 50 per cento, bisogna tornare nell'Assemblea dei 1500 delegati, eletti con il più vecchio dei sistemi elettorali. "E se dopo i gazebo qualcuno tra i suoi alleati vedesse che l'ex premier non è più il supereroe di una volta - raccontano - se ne vedrebbero delle belle". Ecco regole e possibili alchimie (o impossibili come tra Orlando e Emiliano) dell'appuntamento che segnerà la politica italiana da qui alle elezioni
Il rebus Emiliano
Traduzione? Se Emiliano alle primarie arrivasse secondo, in un ipotetico ballottaggio sfiderebbe senz’altro Renzi, tornando alla sua versione più combattiva: “il partito dei petrolieri”, “tutti quelli a cui l’ex premier sta sulle scatole vengano a votare per me”. Se invece il secondo fosse Orlando (come dicono i sondaggi) a quel punto il magistrato barese potrebbe anche aprire una impensabile trattativa con lo stesso Rottamatore. Pensando già al post-elezioni, magari. “Ipotesi surreale? Forse – scherza un renziano – E proprio per questo, trattandosi di Emiliano, abbastanza plausibile”.