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  1. Congresso Pd, il proporzionale che può fregare Renzi tra voti segreti e possibili traditori. “Obbligato a stravincere”
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Politica

Congresso Pd, il proporzionale che può fregare Renzi tra voti segreti e possibili traditori. “Obbligato a stravincere” - 4/8

Non è in dubbio che alle primarie il segretario uscente sia in vantaggio. Ma se non supera il 50 per cento, bisogna tornare nell'Assemblea dei 1500 delegati, eletti con il più vecchio dei sistemi elettorali. "E se dopo i gazebo qualcuno tra i suoi alleati vedesse che l'ex premier non è più il supereroe di una volta - raccontano - se ne vedrebbero delle belle". Ecco regole e possibili alchimie (o impossibili come tra Orlando e Emiliano) dell'appuntamento che segnerà la politica italiana da qui alle elezioni

Il proporzionale del Pd
La composizione dei 1000 dipende direttamente dall’esito del voto nei gazebo del 30 aprile. Se un candidato prende il 40 per cento, gli spettano 400 delegati; se ottiene il 30 per cento gliene spettano 300 e così via. Poi, anche per quanto concerne le varie integrazioni, si cerca di rispettare un principio di proporzionalità; ma con metodi meno definiti, frutto di contrattazioni spesso complesse.

E insomma come vengono scelti i mille? In ogni Regione i comitati locali dei vari candidati alla segreteria, d’accordo coi candidati medesimi, stilano una lista – o più d’una, ma è assai raro che accada – direttamente collegata a ciascuno dei tre tra Orlando, Emiliano e Renzi. È da quelle liste che poi verranno pescati (partendo da chi compare per primo nei vari elenchi e via via a scalare), tenendo conto dei risultati nei vari seggi, i delegati assegnati a ciascun candidato.