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Politica

Renzi garantista per Lotti. Ma ai tempi della rottamazione i ministri si dovevano dimettere: da Alfano alla Cancellieri - 7/7

Quando al governo c'era Letta, il leader Pd chiedeva "un passo indietro" anche a chi non era indagato, come la De Girolamo. Ma anche con altri suoi colleghi di governo sfiorati dalle inchieste era rimasto in silenzio, senza particolari difese, apprezzando però il momento in cui hanno detto addio. Come diceva lui: "Chi sbaglia, va a casa. La musica è cambiata"

Guidi – Renzi: “Chi sbaglia, va a casa. La musica è cambiata”

Ma c’è stato un momento in cui Renzi ha commentato le dimissioni di un proprio ministro perfino con orgoglio. E’ successo con la ministra dello Sviluppo Federica Guidi il cui nome a un certo punto è comparso nell’inchiesta su Tempa Rossa, il giacimento petrolifero in Basilicata. In un’intercettazione la Guidi dice al compagno Gianluca Gemelli (indagato) che nella legge di Stabilità sarebbe stato inserito un emendamento che avrebbe potuto favorire gli interessi del fidanzato. In quel momento la Guidi non è indagata: lo sarà dopo e sarà archiviata. Renzi è a Washington e le agenzie raccontano che perde le staffe. Secondo quanto raccontano le agenzie (mai smentite) definisce la Guidi “indifendibile“.

Dopo il gelo di Palazzo Chigi durato diverse ore, quando lei lascia il posto di ministro, esulta: “L’Italia non è più quella di una volta: se prima per telefonate inopportune non ci si dimetteva, ora ci si dimette”. “Noi siamo un governo diverso dal passato. Guidi non ha commesso nessun tipo di reato o illecito, ma ha fatto una telefonata che ha giudicato inopportuna ed effettivamente lo era. Chiedemmo le dimissioni del ministro Cancellieri per una telefonata e non arrivarono. Oggi c’è la dimostrazione che qualcosa in Italia è cambiato. Con noi le cose cambiano, chi sbaglia è giusto che vada a casa. La musica è cambiata, è un fatto di serietà riconoscerlo”.