13 novembre 2015, 22 marzo e 15 luglio 2016. Parigi, Bruxelles e Nizza. Tre città europee vittime di attacchi terroristici con decine di morti. Ma in rete nascono video e pagine dedicati al complotto mediatico, alle trame dei governi tese a destabilizzare la popolazione. Tutto accompagnato da deduzioni fondate su interpretazioni personali, combinazioni esoteriche e sedicenti segni anticipatori. Eppure nulla è supportato da fact checking e prove concrete
Andando oltre la data, a suscitare perplessità sono anche le dichiarazioni di alcuni testimoni oculari sui luoghi degli attentati poco dopo le esplosioni. Nel video sotto, France 24 è in collegamento con tale Alexander. Titolo del video sotto: “CIA/MOSSAD operative on the scene of Brussels attacks blows his cover on live TV“. Deduzioni derivate dal fatto che l’uomo parli dei controlli aeroportuali in Israele e che, a fronte di domande sulla sicurezza e il dispiegamento delle forze dell’ordine risponda: “This is above my paygrade“. Evidentemente l’autore del video lo intende nel significato letterale di “stipendio“, mentre la locuzione, nel suo uso comune e colloquiale, si riferisce a qualcosa che l’interlocutore non conosce. In sostanza, dice alla giornalista di non rivolgere a lui la domanda, di indirizzarla a qualcuno di più esperto.
C’è chi invita anche a guardare le immagini senza audio “per separare visione e ascolto“. Nelle immagini girate nella sala d’ingresso dell’aeroporto – confuse, avvolte dal fumo – ci sono genitori con una carrozzina: scappano con un bambolotto in mano, ma senza bambino. Quindi, “come se si trattasse di un’esercitazione”. Basta questo, per alcuni utenti, a spiegare che si tratta di un attacco false flag, “sponsorizzato da un governo ombra”, un “falso legalizzato con la complicità dei media”. I visi delle persone a terra sono “rilassati“. “Ho visto abiti stracciati senza corpi feriti”, continua la voce nel video sotto, “uomini a terra che sembrano morti e che poi si rialzano”.