Politica

M5S: ne resterà solo uno!

Cacciati i 4 senatori rei di aver criticato il Caro Leader Kim-Il-Grillo, la domanda che gira sulla rete è: ma cosa intendeva precisamente il Presidente Eterno quando urlava “Ne resterà solo uno“?

Perché a fronte dell’epurazione per il gravissimo reato di critica contro il Piccolo Padre, sembra che il gruppo M5S stia andando in queste ore a un semi-scioglimento come nemmeno i ghiacci del Polo Nord. Comunque: sursum corda! Ci sono aspetti positivi di questo tracollo.

Anzitutto, il blog del Caro Leader ha visto un’impennata considerevole di accessi e commenti scritti. Più traffico, più denaro incassato dagli sponsor, quindi benissimo così. E poi, come ha proclamato il Sommo di Genova: “Saremo in meno, ma saremo più uniti!“. Oh quelle intelligence! Ha ragione! E spero vivamente che siano previste misure severissime e autodafè virtuali per quei 13.485 scagnozzi, quinte colonne infami, che si sono infiltrati fra i bravi fedeli iscritti certificati e hanno espresso voto in favore della Banda dei Quattro Senatori Espulsi. L’unico dubbio (oh, si fa per dire) che si pone Beppe Cesare Augusto è nel nuovo referendum per l’espulsione in blocco, pubblichiamo 13.485 foto segnaletiche dei traditori, o ci mettiamo un’unica immagine? Magari quella di Smeagol del Signore degli Anelli, che è icona giustamente neutrale.

Scherzi a parte, all’indomani dell’incontro fra Renzi e Grillo, il titolo del mio ultimo post era stato “Grazie, Beppe“. In esso ringraziavo Grillo per la macroscopica dimostrazione di prevaricazione e autoritarismo nei confronti della maggioranza assoluta degli iscritti, che avevano votato perché il M5S partecipasse alle consultazioni.

Naturalmente si partecipa a delle consultazioni, come dice la parola e come ha fatto notare anche l’ottimo collega Enzo Di Frenna, per ascoltare, dissentire, trovare o non trovare accordi, controproporre: insomma, ragazzi, per consultarsi. Invece sappiamo cosa ha fatto Grillo. È mancato solo il reciproco vaffanculo, tipico delle consultazioni governative col Presidente del Consiglio incaricato.

Sono rimasto inorridito da quell’atteggiamento di Kim-Il-Grillo. In pochi minuti è riuscito a farmi capire quanto profonda è divenuta la deriva demagogico-populista-autoritaria del M5S, un movimento nel quale avevo erroneamente sperato al fine di dare una svolta al mio Paese.

E qui va fatto il mio autodafè: all’indomani delle elezioni politiche, avevo perfino suggerito di eleggere Beppe Grillo al Quirinale. Pensate che stronzo. Era certo una provocazione (non credevo che Grillo fosse davvero adatto a quel ruolo) ma era un’idea per coinvolgere il vero vincitore delle elezioni all’interno delle istituzioni e fargli determinare una fetta del futuro di noi tutti. Mi sbagliavo. Perché il Grillo di oggi è molto ma molto peggio del Grillo di allora. 

Avevo scritto diverse volte riguardo all’ipotesi di un accordo limitato e preciso con il Pd, un accordo che consentisse al Pd e a noi tutti, di evitarci questa innaturale alleanza fra il centrosinistra e il centrodestra, in favore di un accordo puntuale fra trenta-quarantenni eletti nel M5S e nel Pd. Sognavo un patto fra giovani uomini e donne della mia generazione, che  mettesse al centro il cambiamento tanto promesso. È stato impossibile. Grillo e diversi deputati M5S hanno continuato a fare affermazioni false (la peggiore di tutte: “Il Pd ha regalato 7,5 miliardi di euro alle banche”, quando tutti i parlamentari sanno, o dovrebbero sapere, che si è trattato di una scrittura contabile, e per chi voglia approfondire consiglio questo articolo pubblicato da Il Post, molto chiaro).

Una volta assistito a quel comportamento del Caro Leader, ho smesso di difendere il M5S. Trovo vomitevole quel senso di superiorità che hanno moltissimi degli accoliti di Kim-Il-Grillo nei confronti di chiunque non condivida il loro verbo. Un verbo che è spesso frutto di ignoranza crassa, di becerume, di non conoscenza, di ripetizione a pappagallo di fandonie, di incomprensioni dettate da una lettura disattenta e superficiale di cose trovate in rete.

Nessun dubbio mai. La convinzione infantile che il mondo si divida in due: i buoni contro i cattivi. E ovviamente tutti i buoni sono solo nel M5S e tutti i cattivi sono solo negli altri partiti, accomunati in questa idea imbecille e qualunquista che siano tutti uguali. Una filosofia politica che in confronto i film con Bud Spencer e Terence Hill sono la École Normale di Parigi. Nessun bisogno di verificare un’informazione, nemmeno per sbaglio. Tutto ciò che viene dal blog del Presidente Eterno e dintorni è indiscutibilmente giusto. Ma chi pensate di essere? Micaela Biancofiore?