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La mediatrice Ue indaga sul messaggio di Macron a Von der Leyen sul Mercosur. Commissione: “Testo cancellato”

Dopo il caso Pfizer, la presidente dell'esecutivo Ue accusata di nuovo di scarsa trasparenza: bocciato l'accesso al messaggio dell'Eliseo richiesto dalla testata Follow the money

Ursula von der Leyen inciampa ancora sui “messaggini”, dopo gli sms sul prezzo dei vaccini in piena pandemia al ceo di Pfizer Albert Bourla. La trasparenza della Commissione europea ora è nel mirino della Mediatrice Teresa Anjinho. Il 19 settembre l’ufficio guidato dalla giurista portoghese ha aperto un’indagine su un messaggio via Signal, spedito da Macron all’indirizzo di Ursula von der Leyen. La testata investigativa Follow the money aveva chiesto formalmente l’accesso al testo, l’1 settembre con il giornalista Alexander Fanta. Ma palazzo Berlaymont aveva opposto il rifiuto, come da copione per le chat tra alte cariche politiche, perché il messaggio è stato subito cancellato. Il giornalista ha presentato ricorso alla mediatrice Ue, che indagherà sulle ragioni del diniego e sulle regole per l’archiviazione di messaggi istantanei. Già inoltrata la richiesta alla Commissione, per “esaminare i documenti che illustrano in dettaglio” “le politiche di utilizzo dei telefoni cellulari aziendali e di conservazione dei messaggi di testo”.

Il dispaccio in chat sull’asse Parigi-Bruxelles è stato svelato da Politico il 30 gennaio 2024. Macron avrebbe “tentato di far saltare un accordo commerciale con il gruppo dei paesi latinoamericani del Mercosur, in lavorazione da due decenni”, ha scritto la testata. Dunque un contenuto di assoluta rilevanza pubblica: l’intesa, approvata nel dicembre scorso, istituisce un’area di libero scambio per 800 milioni di persone, con conseguenze tangibili per migliaia di agricoltori europei. Eppure palazzo Berlaymont ha scelto di cancellare ogni traccia, poiché il messaggio “non aveva alcun particolare effetto amministrativo o giuridico per la Commissione”. Del resto l’app di Signal, sul telefono di von der Leyen, era impostata con la funzione “messaggi a scomparsa”, in omaggio agli orientamenti sull’uso delle chat pubblicate il 10 settembre 2019. Ergo: secondo la Commissione europea il messaggio di Macron non era un “documento”, dunque nessun obbligo di conservazione. Già nel caso Pfizer, von der Leyen si è aggrappata alla medesima argomentazione: sms irreperibili, “effimeri” e difficili da archiviare, in ogni caso conterrebbero solo contenuti informali. Impossibile da verificare, senza conservare il messaggio. Ecco perché il Mediatore e la Corte di Giustizia europea raccomandano la registrazione.

Il tribunale del Lussemburgo lo ha ribadito con la sentenza della del 14 maggio scorso, dopo il ricorso del New York Times al rifiuto della Commissione di garantire l’accesso allo scambio tra Ursula e Bourla. in piena pandemia: “Tutti i documenti delle istituzioni europee dovrebbero essere accessibili al pubblico”. I messaggi in chat, inclusa Signal, sono documenti? Gli uffici del mediatore europeo non hanno dubbi: “La registrazione o meno di una determinata informazione nel sistema di gestione documentale non dovrebbe dipendere dal mezzo – che si tratti di una lettera, un’e-mail, un SMS o un messaggio istantaneo – ma dal suo contenuto”. Lo ha ribadito nel 2022 Emily O’Reilly, a proposito degli sms di von der Leyen per il ceo di Pfizer. Due anni prima, a proposito dei messaggi di Donal Tusk nel 2015, aveva messo nero su bianco: “Se il contenuto di questi messaggi non viene conservato dall’istituzione non sarà mai possibile per il pubblico accedervi”. Anche il governo Usa comunica con Signal, ma Oltreoceano i messaggi sono archiviati grazie ad un software esterno.

Non solo gli Usa e la Commissione europea: anche i ministri degli esteri dell’Ue comunicano con l’app Signal, in una chat amministrata da Kaja Kallas. Dopo un articolo del Fatto.it, il 30 aprile il Movimento 5 Stelle aveva depositato un’interrogazione per l’Alta rappresentante, invocando l’accesso ai messaggi, bocciato ad aprile dal Seae (la struttura diplomatica dell’Ue). All’Eurocamera, nel mese di luglio, la commissaria estone ha sminuito: su Signal “dovrebbero essere condivise e discusse solo informazioni non riservate”. Ma senza l’archiviazione ogni verifica è bandita. Dopo l’indagine per il messaggio firmato Macron, il pentastellato Dario Tamburrano chiede il divieto “dell’’uso della chat Signal a palazzo Berlaymont, altrimenti non ci sarà mai trasparenza nelle decisioni pubbliche”. I messaggi via Signal sono protetti con crittografia end-end, inaccessibili alla piattaforma dunque anche ai magistrati. Anche in Italia è in uso al ministero della Giustizia: “Meglio chat su Signal. Niente per mail o protocollo”, aveva suggerito il 19 gennaio Giusi Bartolozzi (capo di Gabinetto di via Arenula) ad altri dirigenti. È indagata dalla procura di Roma per false informazioni al Tribunale dei ministri.