
Il Como ha comunicato il rifiuto a lasciare il tecnico spagnolo, che era il grande obiettivo di Marotta e Ausilio. Adesso i nerazzurri valutano due opzioni, salvo colpi di scena
Ore convulse, appuntamenti negati, contatti avvenuti. Strada sbarrata. Quello che è successo mercoledì a Londra è il quadro perfetto (per i tifosi forse un po’ meno…) di come l’Inter stia vivendo i giorni post Champions, che hanno segnato l’addio di Simone Inzaghi, già ufficialmente allenatore dell’Al-Hilal (due anni di contratto, 27 milioni di euro netti a stagione). Prima di tutto, perché Londra: il ds Ausilio aveva già programmato un viaggio nel Regno Unito, dove però si trovavano anche Cesc Fabregas e il presidente del Como Suwarso, per partecipare a un evento a cui erano stati invitati. Fabregas era il candidato preferito per sostituire Inzaghi sulla panchina dei nerazzurri, ma è arrivato il secco no del Como. E ora?
L’Inter ha contattato il Como, per avere formalmente l’ok a trattare con lo spagnolo. Ok che non solo non è arrivato, ma che ha portato al secco no del club di proprietà indonesiana: “Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell’Inter, che lo ha riconosciuto con la cortesia e la chiarezza che ci si aspetta tra club che nutrono reciproco rispetto”. Un no secco a Marotta, che Fabregas peraltro non raccoglie malvolentieri: a Como si trova bene (ha anche delle quote in società, che dovrebbe vendere per passare all’Inter), ha carta bianca su mercato e campo, non ha alcuna intenzione di sbattere la porta. Ed è per questo che nei contatti che in questi giorni comunque si sono susseguiti, con Marotta e Ausilio è stato molto chiaro: che garanzie mi darebbe l’Inter? È ovvio che la piazza sia una bella tentazione, ma Fabregas non vuole bruciarsi e non vuole creare problemi a nessuno. Alla fine, il suo posto è C0mo.
I nerazzurri in tutti i casi si stanno guardando concretamente attorno, per trovare un altro allenatore che corrisponda alle caratteristiche che hanno in mente (giovane, con personalità, in grado di aprire un nuovo ciclo). E piace molto in questo senso quel Patrick Vieira che nell’Inter ha giocato e che con il Genoa in questi mesi ha convinto. Anche in questo caso, tra il francese e i rossoblù il rapporto è ottimo e non c’è alcuna intenzione di lasciarsi male, pur essendo chiaramente tentato dalle lusinghe interiste. Rispetto a Fabregas, ‘liberarsi’ è più semplice: il club dovrebbe pagare una clausola di svincolo di 500mila euro, se decidesse di puntare su di lui. Ed è un aspetto da non sottovalutare: per questo le sue quotazioni sono in forte rialzo in queste ultime ore, dopo il no di Fabregas.
L’altro nome che davvero si sta valutando è quello di Christian Chivu, un altro grande ex interista, cresciuto come allenatore dentro il settore giovanile nerazzurro e con mezza stagione positiva vissuta tra i grandi (la sua prima) a Parma. Questa mattina ha incontrato Cherubini: il dg del Parma vorrebbe far valere l’opzione di rinnovo del contratto fino al 2026, vista la salvezza ottenuta. Ma sia il dirigente, sia lo stesso allenatore hanno ricevuto sempre più chiamate proprio dall’Inter, che in queste ore sta pensando sempre più a lui per sostituire Inzaghi. Il fattore esperienza? Conta, certo. Ma Chivu conosce bene l’ambiente e avrebbe dalla sua molto tempo a disposizione per crescere e dare il via al nuovo ciclo. Le sue quotazioni sembravano in discesa, invece in queste ore convulse è cambiato di tutto.
Di ribaltoni, ce lo si poteva aspettare, ce ne sono (e forse saranno) parecchi. L’Inter ha chiara una cosa: entro sabato vuole avere il suo nuovo allenatore, per cominciare a preparare il Mondiale per Club. Il 9, lunedì, la squadra si radunerà, per poi viaggiare verso gli USA qualche giorno dopo. Con chi, ancora non si sa. “Vogliamo uscire subito da questo momento di difficoltà”, ha detto ieri sera Marotta. È solo questione di tempo.