Politica

Genova, la neo-sindaca Salis: “Salario minimo negli appalti comunali. Ai referendum voterò cinque sì”

La prima cittadina promette un atteggiamento diverso da quello del predecessore Marco Bucci: "Moltissimi dirigenti sono andati via perché trovavano l’aria irrespirabile"

“Tra le prime cose che faremo a Genova c’è una delibera sul salario minimo negli appalti comunali, perché credo che bisogna tornare a parlare di dignità e sicurezza sul lavoro“. Lo annuncia la neo-sindaca del capoluogo ligure Silvia Salis, intervistata a Un giorno da pecora su Radio 1 il giorno dopo la vittoria al primo turno alle Amministrative. Salis si impegna dunque a seguire la strada inagurata dal Comune di Livorno – e poi seguita da altre amministrazioni da Firenze a Bacoli (Napoli) – di escludere dalle commesse le ditte che pagano i propri lavoratori meno di nove euro lordi l’ora. La vicepresidente del Coni conferma, come aveva già detto subito dopo la vittoria, di voler votare cinque sì ai referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno. E fa sapere di avere già pronte le dimissioni dall’incarico al vertice dello sport nazionale: ”Non sono obbligata a dimettermi ma lo farò, scriverò la lettera oggi e la manderò entro domani”. Interlocutoria invece la risposta sulla Gronda, la bretella autostradale progettata per alleggerire il traffico nel Ponente della città e contestata dagli ambientalisti: “È un progetto che richiede un finanziamento a oggi di otto miliardi che nessuno è disposto a fare. Quando Autostrade tornerà a parlare del finanziamento per la Gronda, torneremo a parlarne anche noi”, dice.

Prima, ospite di SkyTg24, la sindaca aveva detto che la prima riforma del suo mandato sarebbe stata finalizzata ad “arrivare al decentramento dei municipi“, dando agli enti territoriali “il potere economico per rispondere alle istanze del territorio”. In conferenza stampa, poi, Salis ha allontanato le suggestioni su un suo prossimo ruolo nella politica nazionale: “Per me i prossimi cinque anni saranno dedicati a servire questa città, sarà un impegno importante e totalizzante, non c’è spazio per pensare ad altre cose. Quando ricevi un mandato dalla tua città devi dedicarti solo e unicamente a quello”, ha detto. E ha promesso, nel lavoro di tutti i giorni, un atteggiamento umano diverso rispetto a quello del predecessore Marco Bucci, famoso per le frequenti sfuriate ai suoi collaboratori: “È un dolore sapere che moltissimi dirigenti sono andati via in questi anni perché trovavano l’aria dentro al Comune irrespirabile. Chiunque pensi sia il momento per tornare, il Comune è pronto a riaccoglierli. Posso garantire che ci sarà un’aria nuova, ci sarà la possibilità di esprimere la propria professionalità liberamente”, si impegna la prima cittadina.