Capitoli

  1. Roger Federer e Rafael Nadal, semplicemente indivisibili. Le sette sfide simbolo di una rivalità che non rivivremo mai più
  2. Il primo incrocio
  3. Il Foro Italico in estasi
  4. Il sogno (sfumato) del Grande Slam
  5. Roger entra nella leggenda
  6. La migliore partita di tutti i tempi
  7. Il trionfo di Rafa sul cemento
  8. La rinascita e le lacrime del Re
Sport

Roger entra nella leggenda - 5/8

L’annuncio del ritiro di Roger Federer non è solo la fine di una carriera leggendaria, ma è anche la fine della più grande rivalità della storia del tennis. Un viaggio lungo 40 incontri (bilancio 24-16 per lo spagnolo), da raccontare attraverso sette sfide simbolo

Federer – Nadal 7-6 4-6 7-6 2-6 6-2, Wimbledon 2007 (finale)
Sono circa 13mila gli spettatori assiepati in un Centrale completamente scoperchiato a causa dei lavori di realizzazione del tetto. In mezzo al campo ancora loro: Roger Federer contro Rafael Nadal. Entrambi a caccia di un traguardo storico. Lo svizzero vuole le cinque vittorie consecutive a Church Road, eguagliando così il record di Bjorn Borg. Lo spagnolo invece vuole riportare la Spagna sul tetto di Wimbledon 41 anni dopo Manolo Santana.

Tutti si aspettano una sfida nettamente a favore di Federer. Un po’ come era capitato l’anno precedente. Ma Nadal mette subito in mostra tutti i miglioramenti che è stato capace di apportare sull’erba. Roger vince due set sudati al tie-break ma perde il secondo 6-4 e nettamente il quarto per 6-2. Nessuno lo aveva mai costretto a giocare una finale Slam al quinto set. Il numero uno del mondo pare bloccato da quella inaspettata competitività. La tensione è altissima. ll Center Court è un catino che ribolle di entusiasmo e di perplessità. Nessuno era preparato a vedere una battaglia del genere. Nessuno si aspettava che Rafa avrebbe avuto l’inerzia del match a favore lì, a Wimbledon. Ma è nel momento di maggior difficoltà che Federer ritrova la lucidità e la brillantezza, insieme a un break che mancava dal primo set. L’urlo con cui accompagna il diritto dell’allungo è liberatorio, prolungato, definitivo. Una volée alta, le lacrime, l’applauso di Bjorn Borg in tribuna. Finisce così, dopo tre ore e 45 minuti. Federer è nella leggenda.