Calcio

Eriksen, il medico della nazionale danese: “Dovrà portare un defibrillatore automatico”

"È un dispositivo necessario in seguito a un'aritmia cardiaca", ha spiegato il dottor Martin Boesen dopo essersi consultato con i medici del Rigshospitalet di Copenaghen dov'è ricoverato il calciatore in seguito all'attacco cardiaco durante il match con la Finlandia. "Christian ha accettato la soluzione, confermata da specialisti nazionali e internazionali, che hanno tutti raccomandato lo stesso trattamento". Il medico dell'Italia 2006 Enrico Castellacci: "Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa"

“Christian è stato sottoposto a diversi esami cardiaci ed è stato deciso che dovrà essere impiantato un Icd (impianto di dispositivo antitachicardico, ndr). È un dispositivo necessario in seguito a un’aritmia cardiaca“. Lo comunica il medico della nazionale danese Morten Boesen dopo essersi consultato con i medici del Rigshospitalet di Copenaghen, dov’è ricoverato il centrocampista dell’Inter Christian Eriksen in seguito a un attacco cardiaco durante il match degli Europei con la Finlandia. “Christian ha accettato la soluzione, confermata da specialisti nazionali e internazionali, che hanno tutti raccomandato lo stesso trattamento”, spiega Boesen. “Chiediamo a tutti di concedere a lui e alla sua famiglia tranquillità e privacy nei prossimi giorni”.

Il dispositivo – in grado di stimolare elettricamente il battito cardiaco, creato per trattare aritmie ventricolari pericolose per la vita del paziente – è posizionato sottocute attraverso una piccola incisione che viene successivamente richiusa con filo di sutura, e collegato a elettrocateteri inseriti nel sistema venoso. Il medico della nazionale italiana campione del mondo nel 2006, Enrico Castellacci, ha commentato la vicenda alla trasmissione Azzurro Italia su Cusano Italia tv: “Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa“, ha ammesso. “Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice, qualora ciò non dovesse succedere la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere“.

Castellacci ha fatto poi un riferimento all’apparecchio che accompagna da fine 2019 il difensore dell’Ajax e della nazionale olandese Daley Blind, che soffre di miocardite (un’infiammazione del muscolo cardiaco). “Lui gioca con un defibrillatore sottocutaneo, qualora avesse un’aritmia partirebbe questo defibrillatore per reinstaurare il ritmo sinusale, evidentemente dove gioca hanno ritenuto che questo sia sufficiente a non far rischiare niente al giocatore. Mi auguro che il buonsenso e la ratio medica prevalgano sempre”. Durante un’amichevole dello scorso agosto, l’impianto di Blind aveva smesso momentaneamente di funzionare, causandogli un malore in campo da cui si era ripreso in tempi rapidi.

Nei giorni scorsi il giocatore nerazzurro, tramite la Federcalcio danese, aveva postato una foto dall’ospedale rassicurando sulle proprie condizioni. E il medico che lo ha soccorso in campo, Jens Kleinefeld, ha rivelato giovedì ad alcuni media tedeschi le parole pronunciate da Eriksen al risveglio dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco e trenta secondi di defibrillatore. “Sono tornato con voi. Dannazione, ho solo 29 anni”, ha detto. Parole che hanno fatto capire a Kleinefeld che il ragazzo era tornato cosciente e non aveva danni al cervello. “È stato un momento molto toccante perché il tasso di successo in queste emergenze mediche è molto più basso in situazioni di quotidianità”, ha spiegato il medico. “Questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti sani rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni pregresse”.