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Germania, governo trova l’accordo per abolire la tassa di solidarietà per 90% dei contribuenti. Male l’asta dei Bund a 30 anni

Il gabinetto approva il disegno di legge che introduce gli sgravi fiscali a partire dal 2012. Una misura da quasi 11 miliardi che è la risposta dell'esecutivo Merkel alle difficoltà dell'economia. Intanto Berlino ha collocato un bond sovrano per la prima volta con rendimento negativo: la domanda è stata la più bassa dal 2011

Il governo tedesco trova l’accordo per l’abolizione della tassa di solidarietà. Quel Soli (Solidaritätszuschlag) introdotto dopo la riunificazione per sostenere la formazione dei nuovi Länder nell’ex Germania dell’Est: un’aliquota del 5,5% calcolata sull’imposta base che portava nelle casse dello Stato circa 19 miliardi di euro l’anno e che dal 2021 non dovrà più essere pagata da circa il 90% dei contribuenti tedeschi. È questa la prima risposta del governo Merkel alle difficoltà dell’economia tedesca: non investimenti, non l’addio al pareggio di bilancio, ma sgravi fiscali. Mentre oggi Berlino ha collocato un bond sovrano con scadenza a 30 anni, nell’agosto del 2050, per un valore complessivo di 824 milioni di euro, con un rendimento medio pari a -0,11%. E’ la prima volta che un’asta di un titolo di stato tedesco a 30 anni presenta un rendimento al di sotto dello zero. L’offerta era di 2 miliardi a fronte di una cedola pari allo zero e le richieste sono ammontate appena a 869 milioni. La domanda per il Bund è stata la più bassa dal 2011.

Il gabinetto tedesco ha approvato un disegno di legge frutto del compromesso tra le richieste di Cdu e Spd. Mentre l’Unione di Angela Merkel avrebbe voluto l’abolizione totale del Soli, i socialdemocratici hanno ottenuto alla fine il mantenimento della tassa per i redditi più alti. Manca ancora l’accordo però sull’addio definitivo al contributo di solidarietà. Il ministro dell’Economia democristiano Peter Altmaier ha presentato la sua bozza: “90 percento nel 2021, 97 percento nel 2024 e 100 percento nel 2026”. Il ministro delle Finanze socialdemocratico, Olaf Scholz, ha ribattuto che sui tempi dell’abolizione totale “si deciderà nella prossima legislatura”.

Lo stesso Scholz ha spiegato che “i costi della riunificazione sono ampiamente sostenuti” e che il governo prevede un sgravio fiscale di quasi 11 miliardi nel 2021 che arriverà a superare i 12 miliardi nel 2024, come aveva annunciato il suo collega Altmaier qualche settimana fa alla Bild. Secondo quando previsto dal ddl, il 6,5% dei contribuenti più ricchi pagheranno il Soli parzialmente e in proporzione al reddito, mentre il 3% dei contribuenti milionari continueranno a pagare la tassa per intero. “È un buon contributo all’economia” in un momento di congiuntura economica debole, ha detto oggi Scholz in un’intervento alla tv pubblica Ard. In molti però, anche all’interno del suo partito, chiedono al governo un intervento più sostanzioso per risollevare la Germania: investimenti in economia verde e infrastrutture. Anche a costo di mettere da parte la regola del pareggio di bilancio. Intanto sia i liberali di Fdp che l’estrema destra di Afd hanno annunciato ricorsi contro l’abolizioni del Soli per possibile violazione della costituzione.