Capitoli

  1. Fca: “Presentata proposta di fusione con Renault”. Exor sarebbe primo socio. I francesi: “C’è interesse”. Incognita Nissan
  2. Fca: "Nessuna chiusura di stabilimenti". Renault: "Studiamo con interesse"
  3. Per il mondo dell'auto sarebbe una rivoluzione
  4. Si punta su auto elettriche e guida autonoma
  5. La struttura dell'azionariato e le parole di Manley
  6. Eliseo "favorevole". Lega: "Staremo molto attenti"
  7. Terzo produttore di auto al mondo, punterebbe a essere il primo
Fatti a motore

La struttura dell'azionariato e le parole di Manley - 5/7

Se il matrimonio andasse in porto nascerebbe il terzo polo costruttore di auto al mondo, in grado di competere in tutti i settori del mercato, quotato a Milano, Parigi e New York. Il 50% delle azioni andrebbe agli attuali soci dell'azienda basata in Olanda, l'altro 50% agli azionisti del gruppo francese. Secondo Fca maturerebbero nuove strategie per 5 miliardi e nessuno stabilimento verrebbe chiuso

La struttura dell’azionariato di Fca-Renault post-fusione dovrebbe vedere Exor al primo posto del gruppo con il 13% del capitale, davanti alla Francia e a Nissan, che avranno il 7% ciascuna. A seguire i fondi Tiger al 3%, Harris, Blackrock e Vanguard con il 2%, quota che avrà la stessa Renault, mentre Daimler avrà l’1%. Il restante 53% resterà in mano al mercato. È quanto prevedono gli analisti di Intermonte in un report dedicato all’operazione. Che è stata commentata dall’ad di Fca Mike Manley: “Il cda e io rimaniamo fiduciosi nella nostra strategia indipendente e guardiamo a questa fusione di una posizione di forza avendo chiuso il 2018 con la migliore posizione finanziaria dalla costituzione di Fca”. Le parole di Manley sono contenute in una lettera ai dipendenti di Fca: “Anche se non c’è ancora certezza sulla conclusione dell’operazione, puntiamo ad agire il più rapidamente possibile per assicurarci un accordo definitivo con il gruppo Renault. Crediamo – ha aggiunto – che i benefici che matureranno da una fusione si estenderanno anche ai partner dell’alleanza Mitsubishi e Nissan. E non vediamo l’ora di coinvolgerli in opportunità ancora più grandi e reciprocamente vantaggiose“. Per quanto riguarda i tempi, Manley ha sottolineato che “la nascita della nuova società potrebbe richiedere più di un anno”: “Nel gruppo Renault abbiamo trovato un partner affine che vede il futuro come noi. Quelle che sono iniziate qualche tempo fa come conversazioni operative per una maggiore collaborazione – ha raccontato – si sono trasformate in una trattativa sulla fusione dal momento che abbiamo riconosciuto gli enormi potenziali benefici per entrambe le società che risulterebbero dal mettere insieme i propri business”.