Se il matrimonio andasse in porto nascerebbe il terzo polo costruttore di auto al mondo, in grado di competere in tutti i settori del mercato, quotato a Milano, Parigi e New York. Il 50% delle azioni andrebbe agli attuali soci dell'azienda basata in Olanda, l'altro 50% agli azionisti del gruppo francese. Secondo Fca maturerebbero nuove strategie per 5 miliardi e nessuno stabilimento verrebbe chiuso
L’aggregazione proposta tra Fca e gruppo Renault porterebbe alla nascita del terzo più grande costruttore automobilistico con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave. La società risultante, sottolinea Fca, sarebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma. Il nuovo gruppo sarebbe “leader mondiale nelle tecnologie Ev, nei marchi premium, nei suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola”. Strategiche, in tal senso, le politiche sulle nuove tecnologie, con la fusione che – a sentire Renault – “migliorerebbe sostanzialmente l’efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti”. Il progetto è anche “rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l’elettrico e i veicoli a guida autonoma“.