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Reddito di cittadinanza, ecco le prime card. Guida a quel che si può (e non si può) acquistare con le “prepagate”

Circa 488mila i beneficiari scelti per ora dall'Inps. Per il ritiro bisogna attendere comunicazione da Poste italiane. Sulle schede ogni mese verrà accreditato il reddito. Ma quali sono i vincoli? Che cosa è vietato acquistare? Per quanto tempo si potrà risparmiare sul mese successivo e con quali limiti?

Sono scattati oggi i primi semafori verdi per l’accesso al reddito di cittadinanza. Circa 488mila i beneficiari scelti per ora dall’Inps sulla base di specifici requisiti. Oltre 800mila, invece, quelli che avevano presentato la domanda al 7 aprile scorso. Non sono mancate le polemiche degli scartati e le perplessità, invece, di chi, ricevuto il messaggino di accettazione, ha voluto conoscere l’importo che gli spetta. L’attesa per poter beneficiare del sussidio quindi è quasi finita. Manca solo la ricezione della card, una specie di carta prepagata, su cui ogni mese verrà accreditato il reddito di cittadinanza. Per il ritiro però bisogna aspettare il via libera da parte delle Poste italiane, erogatrici della tesserina, che, probabilmente con un ulteriore messaggino, comunicheranno ai beneficiari la data dell’appuntamento per ritirare la carta acquisti con il relativo pin, fissata indicativamente attorno alla fine di aprile. La carta sarà intestata al richiedente e non sarà possibile averne più di una. Diverso il caso della pensione di cittadinanza che invece potrà essere erogata nelle modalità già previste per le pensioni, quindi anche in contanti o come accredito sul conto corrente. Nonostante funzioni come una normale carta prepagata, la “carta acquisti” ha però alcuni limiti. Vediamo quali sono.