Cinema

L’ordine delle cose, The Square e Directions. Cinema d’autore tra immigrazione, arte e traffico

Corrado è un poliziotto di alto profilo che gestisce per conto del ministero degli Interni le trattative per limitare le partenze dei barconi carichi d’immigrati dalle coste libiche verso l’Italia. Il sottomondo che Andrea Segre ha ricostruito con meticolosità documentaristica alza il velo su un aspetto dirigenziale, quasi spionistico. Forma che siamo abituati a vedere giusto nei film americani. Qui le forze armate nostrane sono in borghese. Si parte dall’immigrazione per esplorare territori ancora più profondi. Nelle stesse parole del regista si è “cercato in Corrado, nel suo ordine e nella sua tensione emotiva quella delle nostre civiltà e del nostro tempo”.

L’ordine delle cose è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia lo scorso anno ma oggi quel tema suona più attuale che mai. Proprio in tempo di cambiamenti e sbandierata pacchia al crepuscolo, quando forse vedremo gli interventi più severi contro il fenomeno dell’immigrazione e dei barconi alla deriva nel Mediterraneo, questo film con il suo testo aperto sul conflitto di crisi identitaria offre in maniera lucida dubbi e spunti di riflessione su quanto potrebbe accadere.

Negli extra del dvd il regista parla di come il suo lavoro abbia preceduto, ironia della sorte, il trattato Italia-Libia sull’immigrazione. Ma lo fa partendo dalla sua curiosità sull’umanità delle persone che si occupano di esternalizzazione delle frontiere. Affronta così il dualismo tra ragion di stato ed eticaSegre. La versione home video presenta le carte giuste per scuotere lo spettatore onnivoro d’informazione da divano e irradiarlo come il buon cinema d’inchiesta e certi preziosi reportage su carta sanno fare. Anche se qui abbiamo soltanto a che fare con una sapiente storia di verosimile finzione.

La dualità tra opulenza e bisognosi fonda le radici di The Square, svedese nominato all’Oscar come Miglior film straniero. Il lavoro di Ruben Östlund parte da performance scimmiesche e istallazioni artistiche d’élite per esplorare la vicenda umana del direttore di un grande museo di Stoccolma travolto da eventi bislacchi. Altro che barconi, in The Square un quadrato di sampietrini in piazza può diventare isola felice di altruismo e fiducia. Scordandoci pure di poter applicare lo stesso gioco territoriale a qualche fazzoletto d’acqua o terra nostrane, all’ultima Notte delle Stelle il film scandinavo era tra i favoriti, ma ha dovuto cedere il passo al cileno Una donna fantastica.

L’impatto visivo poderoso si miscela con una ricca varietà di personaggi idealtipici di classi sociali. Dall’alto borghese umiliato pubblicamente dall’uomo scimmia, alla placida Rom a chiedere l’elemosina vicino a un bar; passando per lo chef irascibile perché non riesce a decantare il menù ai suoi ospiti scatenati verso il buffet; o ai bambini, che spensierati o polemici hanno ruoli cruciali.

L’ironia tagliente non viene sviscerata negli extra presenti nell’edizione blu-ray, ma gli scenari organizzativi del set sì. Il making of rivela la lavorazione per la sequenza dell’uomo scimmia, una performance ai limiti del grottesco raccontata da regista e camera backstage. Mentre nel capitolo delle Interviste l’attenzione si concentra, oltre che su Östlund, sui protagonisti Claes Bang e il racconto del suo provino e su Elisabeth Moss alle prese con le decine di ciak estenuanti.

Dalle mura cangianti di un museo contemporaneo in Scandinavia percorriamo le strade dell’Europa dell’Est. In Directions – Tutto in una notte a Sofia cinque tassisti vivono nuove difficoltà del lavoro a causa di un loro collega macchiatosi di omicidio. Sulle strade della capitale bulgara s’intrecciano le storie di ragazzine prostitute, stimati professionisti coinvolti accidentalmente in aggressioni, aspiranti suicidi, flirt tra tassista e cliente e incontri tra vecchie conoscenze. Il tutto scorre sulla pelle di un Paese che soffre lo stallo economico e sociale, le trazioni fra moralismo e liberismo e i dissidi tra tassisti, rapacità delle banche e un lavoro a volte denigrante e pericoloso.

Tratteggiato con gusto metropolitano del regista Stefan Komandarev, Directions è stato presentato nella selezione Un certain regard, lo scorso anno, al Festival di Cannes. L’edizione dvd in questo caso si rivela povera di contenuti aggiunti. Solo alcuni trailer della collana ma per completare il buon prodotto home video mancano approfondimenti su set, crisi e tessuto sociale della Bulgaria attuale.

In compenso verrà proiettato a Roma come film di chiusura alla Festa del Cinema bulgaro, kermesse a ingresso libero che si terrà tra il 28 giugno e l’1 luglio sotto il cielo di Villa Borghese.