Non ci sono solo i poli che si sciolgono. Il pianeta è messo alla prova con sconvolgimenti così profondi da mettere a rischio la vita dei suoi stessi abitanti. Come quelli dell'arcipelago delle Salomone che negli ultimi 60 anni hanno visto scomparire un'isola dopo l'altra. O come quelli dell'Africa meridionali falcidiati dalla siccità. O ancora come quelli dei Caraibi colpiti da Irma. O, molto più vicino, quelli di Livorno colpiti dall'alluvione o delle montagne devastate dagli incendi. Ecco, in 10 foto, cosa significa davvero il riscaldamento globale
La sete dell’Africa
Di pari passo, crescono le ondate di siccità. Nelle aree più aride riscaldamento globale vuol dire più fame e più sete. In Africa meridionale per gli agricoltori gli ultimi anni sono stati durissimi. Le scarse precipitazioni della stagione 2014-2015 hanno fatto crollare i raccolti di oltre il 20 per cento e la tendenza si è aggravata nel 2016, quando è stata registrata la stagione delle piogge a più avara di precipitazioni negli ultimi 35 anni.
In Zambia, per esempio, spiegano dall’Ifad, il Fondo per lo sviluppo rurale delle Nazioni Unite, a causa dei cambiamenti climatici, negli ultimi 20 anni è aumentata la percentuale delle persone malnutrite, arrivando al 48 per cento. Una riduzione della disponibilità d’acqua nelle regioni dove già questa scarseggia potrebbe portare a un raddoppio delle persone esposte a scarsità d’acqua nei prossimi 30 anni e a un calo della produttività agricola, mentre aumenterebbero le aree a rischio malaria.