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Cinema

Oscar 2017, la corsa per la miglior attrice protagonista: Ruth Negga, Natalie Portman, Emma Stone, Isabelle Huppert e Meryl Streep - 6/6

La favorita Emma Stone rischia di non vincere la statuetta: ad insidiarla la musa di Claude Chabrol

La 67enne Meryl Streep per una volta può anche non essere favorita di alcunché. Monumento dell’impegno civile tra anni settanta e ottanta (Silkwood, Ironweed); venti nomination all’Oscar (di cui tre vinti come migliore attrice non protagonista per Kramer contro Kramer -1979, migliore attrice protagonista per La scelta di Sophie (1982) e per The Iron Lady, (2011) ); tra le più significative interpreti da donna matura di drammaturgie classiche (I ponti di Madison County, I segreti di Osage County) e di commedia brillanti (Il diavolo veste Prada); la Streep è candidata per Florence di Stephen Frears.

Interpretazione leziosa e di maniera di un personaggio appena portato sullo schermo con ben più vigore ed ironia da Catherine Frot in Marguerite (2015) di Xavier Giannoli. La Streep è Florence, sorta di filantropica ricchissima appassionata di lirica di inizio novecento che vive a New York, e che crede di avere una voce splendida obbligando il secondo giovane marito, direttori d’orchestra e pianisti ad accompagnarla in questa sua estasi stonata e imbarazzante in sedute di canto da far accapponare la pelle. Mentre in Marguerite c’è persino lo sforzo di contestualizzare politicamente il personaggio trasferendolo in Europa, in Florence Frears va di pilota automatico scopiazzando la matrice francese. La Streep non fa altro che confermare una prova caduta dall’alto che segue un’esperienza artistica che meriterebbe prove di un certo impegno culturale e perfino di un maggiore appeal commerciale. Sedersi sugli allori di fronte allo scempio trumpiano da lei apertamente criticato proprio nella cerimonia degli ultimi Golden Globe non dà molto spessore professionale alle proprie invettive politiche.