Capitoli

  1. Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi”
  2. Pagina 1
  3. Pagina 2
  4. Pagina 3
  5. Pagina 4
  6. Pagina 5
  7. Pagina 6
Cronaca

Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi” - 5/7

Gli "inviati" nel campo di concentramento per ilfatto.it per una volta sono Alberto, Tiziano, Biase, Irene, Elisa, Mario: "Allora milioni di persone non hanno fatto nulla per fermare l'orrore. Oggi succede lo stesso quando sentiamo ogni giorno dei migranti che muoiono nel Mediterraneo: ancora una volta uomini e donne sono solo numeri"

di Irene Tartaglia
20 anni, liceo scientifico di Cittareale – Rieti

Quando siamo arrivati alla piazza Bohaterow Getta, la piazza degli eroi del ghetto dove gli artisti hanno realizzato un monumento con settanta sedie vuote, quegli scranni mi hanno ricordato l’importanza dello stare insieme nei momenti più tragici. In questo spazio venivano ammassati gli ebrei che partivano per i campi di sterminio. Anche noi abbiamo vissuto quei momenti di dolore uniti. Stavamo tutti insieme giorno e notte, aiutando gli altri stavamo un po’ meglio anche noi. Non si può paragonare la vita dei deportati a ciò che è accaduto a noi ma il dolore è comune. Quelle tragiche vicende le avevo lette solo sui libri. A scuola è come tutti gli altri pezzi di storia. Finché non sono venuta qui non credevo fino in fondo a quello che raccontavano le fotografie sul libro di testo ma ora ho capito ciò che è accaduto.