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  1. Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi”
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Cronaca

Giorno della Memoria, Auschwitz raccontata dai 18enni: “Quei muri sono come quelli che si vogliono alzare oggi” - 4/7

Gli "inviati" nel campo di concentramento per ilfatto.it per una volta sono Alberto, Tiziano, Biase, Irene, Elisa, Mario: "Allora milioni di persone non hanno fatto nulla per fermare l'orrore. Oggi succede lo stesso quando sentiamo ogni giorno dei migranti che muoiono nel Mediterraneo: ancora una volta uomini e donne sono solo numeri"

di Tiziano Arigoni
20 anni, liceo scientifico di Amatrice (Rieti)

 

Non sono riuscito a capire immediatamente dov’ero. Il pensiero del terremoto non mi ha lasciato in pace. Da quando è accaduto il sisma non mi ero più allontanato da Amatrice dove è crollata la mia casa. Vedere i campi di concentramento mi ha fatto pensare che non si capisce il valore delle cose finché non le perdi. Prima vedevamo Amatrice come un buco di città ora che l’abbiamo persa comprendiamo il valore del nostro paese.

Ciò che è accaduto a Birkenau resta indelebile: anche tra un migliaio di anni, quando non si parlerà più di questa storia, se qualcuno passerà in questi luoghi continuerà a ricevere lo stesso messaggio. Per uno studente toccare con mano ciò che hanno vissuto gli ebrei deportati significa far entrare quelle vicende nella propria vita. Questa storia a scuola non ci può essere insegnata da chi l’ha solo studiata e non vissuta.