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Legge di Bilancio, governo stanzia 97 milioni a garanzia della Ryder Cup di golf: tutti gli interessi (e i vip) in ballo - 3/4

L'articolo 91 della bozza della legge di Stabilità copre una grossa fetta delle spese per la manifestazione che costerà oltre 120 milioni. Impossibile sapere a cosa serviranno quei soldi qualora qualcosa dovesse andare storto (è solo una garanzia dell'esecutivo). La Federazione non risponde alle domande de ilfattoquotidiano.it. E si scopre che nel comitato organizzatore ci sono il figlio di Gianni Letta, la moglie di Frattini, il renziano Guido Barilla, l'ex presidente Rai Gubitosi ed Evelina Christillin. Festeggiano il presidente Coni Malagò e la Coni Servizi di Franco Chimenti, che è anche il campo del golf italiano

PREMI AI GOLFISTI E RISTRUTTURAZIONE DEL CLUB (PRIVATO)

Per la Ryder Cup parliamo di cifre ben più contenute. Ma non quanto si potrebbe pensare per un torneo di golf che dura 2-3 giorni: anche se ancora non ci sono numeri ufficiali, il progetto dovrebbe costare complessivamente 120 milioni di euro. Anche perché la candidatura italiana conteneva delle clausole un po’ particolari. Ad esempio che il montepremi dell’Open d’Italia venisse più che raddoppiato per i prossimi dieci anni: nel 2016 è passato da 1,5 a 3 milioni di euro, poi dal 2017 al 2027 salirà fino a 7 milioni. In totale fanno 56,5 milioni di euro di differenza. Un investimento importante, che accrescerà la reputazione del principale torneo del nostro Paese ma lascerà poco al movimento in termini concreti: sono tutti soldi che finiranno nelle tasche dei vincitori e dei partecipanti alla manifestazione (golfisti di livello internazionale, alcuni di loro campioni già milionari), e non resteranno in strutture sul territorio o incentivi alla pratica sportiva.

Il bid italiano prevede anche la “completa ristrutturazione” dei campi che ospiteranno la Ryder Cup e che si trasformeranno in una pista avveniristica e di prestigio mondiale. Un altro investimento in ottica Giochi 2024 (che non ci saranno in più). Il Marco Simone Golf & Country Club di Guidona Montecelio, sede designata della manifestazione, è però un circolo privato, come la maggior parte dei campi in Italia: fondato alla fine degli Anni Settanta da Laura Biagiotti e della sua famiglia, in uno slancio di entusiasmo per il golf che ha trasformato un vecchio castello alle porte della Capitale in un resort di lusso. Quote associative a partire da circa 2mila euro l’anno, 110 ettari di erba, due percorsi differenti, uno “championship” a 18 buche, l’altro amatoriale a 9 buche (più un campo di pratica): numeri che ne fanno tuttora il più grande club del continente. Sostanzialmente sottoutilizzato, visto che il “Marco Simone” ha ospitato solo una volta (nel lontano 1994) l’Open d’Italia. Con la Ryder Cup 2022 troverà finalmente la sua dimensione.