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Sport

Legge di Bilancio, governo stanzia 97 milioni a garanzia della Ryder Cup di golf: tutti gli interessi (e i vip) in ballo - 2/4

L'articolo 91 della bozza della legge di Stabilità copre una grossa fetta delle spese per la manifestazione che costerà oltre 120 milioni. Impossibile sapere a cosa serviranno quei soldi qualora qualcosa dovesse andare storto (è solo una garanzia dell'esecutivo). La Federazione non risponde alle domande de ilfattoquotidiano.it. E si scopre che nel comitato organizzatore ci sono il figlio di Gianni Letta, la moglie di Frattini, il renziano Guido Barilla, l'ex presidente Rai Gubitosi ed Evelina Christillin. Festeggiano il presidente Coni Malagò e la Coni Servizi di Franco Chimenti, che è anche il campo del golf italiano

GARANTISCE IL GOVERNO. MA PER COSA?

Nel frattempo gli appassionati di sport che si aspettavano un impegno concreto del governo potrebbero restare delusi dalla prossima legge di Stabilità: poco o nulla è dedicato all’attività di base, nessuna risorsa supplementare rispetto a quei 100 milioni da spendere fra il 2015 e il 2017 per ristrutturare 183 impianti in tutto il Paese (a fronte di oltre 1.500 richieste per cui sarebbero serviti un miliardo e 300mila euro di contributi). In compenso, l’articolo 91 assegna 97 milioni di euro a garanzia del “Progetto Ryder Cup”, in particolare per “l’adempimento degli impegni assunti nel periodo 2017-2027, non coperti dai contributi dello Stato” a favore di Ryder Cup Europe LLP. Al momento, non è possibile sapere quanto si esporrà con precisione l’Italia: la Federazione Golf non ha voluto rispondere a nessuna delle domande de ilfattoquotidiano.it sui costi della manifestazione. In che misura verrà finanziata da contributi pubblici o privati, di chi e di cosa si fa garante il governo; nulla, nemmeno il costo complessivo dell’evento, nonostante la candidatura sia già stata assegnata. Anche perché, dopo il venir meno di Roma 2024 (e dei suoi fondi), alcune parti del progetto dovrebbero essere un po’ ricalibrate. Per ora bisogna accontentarsi di quanto c’è scritto nel testo della manovra: ovvero che i 97 milioni sono solo una garanzia, che in teoria non toccherà allo Stato sborsare quei soldi (non del tutto, almeno: sono previsti comunque dei contributi pubblici); e che la Federazione “provvederà a fornire annualmente una relazione sulle attività svolte, accompagnata da una analitica rendicontazione”. La trasparenza è rinviata al futuro, insomma. E se qualcosa dovesse andar storto, le responsabilità ricadrebbero sullo Stato. Come sempre del resto per i grandi eventi sportivi: la firma del governo è un passaggio di prassi, qualcosa di simile sarebbe stato previsto anche per le Olimpiadi di Roma 2024, ovviamente su un altro ordine di numeri (almeno 5 miliardi). Quello che il Movimento 5 stelle aveva definito “assegno in bianco per i Giochi” e che è stato una delle ragioni principali del no di Virginia Raggi.