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Cinema

Oscar 2016, dalla sceneggiatura all’animazione, i favoriti: Inside Out, il Figlio di Saul, Amy e Il caso Spotlight - 2/3

Non solo miglior attore, miglior regia e miglior film. Ci sono Oscar “annunciati” meno glamour e tuttavia non meno importanti o significativi di altri, tanto per chi li riceve quanto per il bene della storia del cinema. Quelli sopra elencati sono solo alcuni dei fortissimi candidati quest’anno dall’Academy che al 99% si porteranno a casa la statuetta

 

Un simile discorso, anche se più aperto, può valere per la categoria del Miglior film in lingua straniera, in cui l’ungherese Figlio di Saul, incredibile esordio di László Nemes, non dovrebbe trovare rivali nella sua strada verso l’Oscar. Il suo percorso, a dir la verità, assomiglia molto a quello che fu di Paolo Sorrentino nel 2013 per La Grande Bellezza, avendo vinto diversi dei precedenti premi anticamera della preziosa statuetta, uno su tutti il Golden Globe.

Lo sfidante più accreditato, almeno sulla carta, è il film di produzione francese Mustang diretto però dalla debuttante turca Deniz Gamze Ergüven: un’opera completamente al femminile che ha commosso tutto il mondo, ma che a questo giro si trova a concorrere contro un “avversario” davvero fuori dal comune, capace di rimettere in discussione tutto ciò era stato finora girato sull’Olocausto.