Politica

M5S: liberarsi di Grillo e Casaleggio

Ritengo sia molto importante la cancellazione del reato di clandestinità che si è registrata al Senato su proposta del Movimento Cinque Stelle. In questa occasione, infatti, tale Movimento ha saputo svolgere quel ruolo di riferimento e di proposta che gli Italiani chiedono loro da tempo trascinandosi dietro, oltre che a SeL, anche il Pd, sull’onda dell’emozione suscitata dal naufragio di Lampedusa. Questo voto, è bene sottolinearlo, ha comportato la totale emarginazione della destra criptorazzista nelle sue varie componenti (berlusconiani pentiti, berlusconiani irriducibili, leghisti) e in particolare della componente governista neodemocristiana, che, per bocca di Alfano, aveva espresso netta contrarietà al venir meno di quel reato. E’ un voto quindi che comporta, di fatto, il venir meno del governo delle larghe intese. Quanto possano esserne contenti Letta e Napolitano ve lo lascio immaginare.

Il voto per l’abolizione del reato di clandestinità prefigura la possibilità di analoghe maggioranze su altri temi. Il Movimento Cinque Stelle deve avere la capacità di porre nei termini giusti, ad esempio, il problema dell’adempimento della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di carceri. Che le carceri italiane, sovraffollate e invivibili, siano una vergogna nazionale, lo sappiamo da tempo. Se ne è accorto perfino Napolitano. Il pericolo però è che qualcuno approfitti dell’occasione per votare un provvedimento indifferenziato di amnistia e indulto che consenta di salvare i corrotti, gli inquinatori, ecc. Occorre invece procedere all’adozione delle leggi da tempo lanciate da un vasto cartello di associazioni, fra cui i giuristi democratici, che chiedono l’abolizione di una serie di norme volute da destra all’esclusivo scopo di solleticare gli istinti forcaioli di una parte del suo elettorato. Si tratta delle leggi che sono le vere cause del sovraffollamento carcerario e una di esse è per l’appunto la famigerata Bossi-Fini con il reato di clandestinità. Le altre sono la Fini-Giovanardi che criminalizza il consumo di stupefacenti e la Cirielli sulla recidiva. Ora il Movimento Cinque Stelle, d’intesa con SeL dovrebbe rilanciare le relative proposte di legge appunto per togliere il terreno sotto i piedi a chi vorrebbe approfittare della necessità di svuotare le carceri per portare avanti il progetto di riconciliazione nazionale neodemocristiana che costituisce l’altra faccia del tentativo di smantellamento della Costituzione repubblicana che costituisce la sostanza dell’operazione Letta. 

Data la portata della votazione avvenuta in Senato, sia dal punto di vista del contenuto, sia da quello della tattica e strategia politica di fondo, lascia quindi oltremodo sconcertati la presa di posizione di Grillo e Casaleggio che avrebbero inteso sconfessare l’azione dei parlamentari a Cinque Stelle. Ritengo che si tratti di posizione gravemente sbagliate dovuta a una perdurante ambiguità delle posizioni di Grillo in materia di immigrazione, che ho messo in luce fin dalla prima volta che ebbi a occuparmi del comico  su questo blog. Ci fu all’epoca chi disse, per giustificare Grillo e criticare il sottoscritto, che la presa di posizione contro lo ius soli da parte di Grillo non era tanto rivolta alla norma in sé quanto all’intento di Napolitano di usarla come arma di distrazione di massa. Oggi, la presa di posizione di Grillo e Casaleggio contro l’abolizione del reato di clandestinità mostra che in realtà il pensiero dei due guru del Movimento Cinque Stelle al riguardo è fortemente e gravemente intriso di componenti reazionarie e razziste. 

E’ bene quindi che si apra un dibattito ampio e approfondito fra militanti e simpatizzanti del Movimento Cinque Stelle al fine di stabilire se tale Movimento vuole stare dalla parte dei migranti o, per inseguire le peggiori pulsioni dell’elettorato, finire in compagnia di figuri come Borghezio, Bossi, Maroni, Alfano, ecc. Se poi questo dibattito permetterà di fare chiarezza sul ruolo di Grillo e Casaleggio, meglio ancora. E’ venuto infatti il momento di stabilire, in perfetta autonomia, se i Cinquestelle vogliono restare “grillini” più o meno decerebrati, assoggettati a leader e ideologi dotati di un potere superiore a quello di Kim Il Sung nei suoi momenti peggiori, o diventare finalmente il movimento democratico, antipartitocratico, unitario e di massa di cui oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno. Nessuno può negare che Grillo e Casaleggio hanno svolto un ruolo fondamentale nella nascita di questo movimento, ma è giunto probabilmente il momento che si facciano da parte.