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Varriale si difende dalle accuse di stalking e lesioni verso la sua ex: “Non ho detto ‘morirai’, ma ‘sono in Rai'”

Il racconto in aula del giornalista ed ex vicedirettore di Rai Sport

Enrico Varriale, ex vicedirettore di Rai Sport, respinge in un secondo processo le accuse di stalking e lesioni, dopo che il 13 giugno scorso è stato condannato a 10 mesi (pena sospesa) per gli stessi reati nei confronti della sua ex. Oggi, nella decima aula del tribunale di Roma, Varriale – che il 3 ottobre è stato licenziato dalla Rai per giusta causa – ha raccontato la sua versione nel secondo processo con le stesse accuse. Il giornalista ha spiegato di aver conosciuto la vittima su Facebook e di averla incontrata ad agosto 2021. La relazione sarebbe andata avanti per quattro mesi. “Aveva un atteggiamento di gelosia fobica rispetto a certe cose”, ha spiegato Varriale, come riportato da Repubblica.

Tra le accuse, c’è quella secondo cui Varriale ha chiamato la vittima utilizzando un telefono della Rai e, sostengono i pm, avrebbe detto: “Morirai”. Ma il giornalista nega: “Non ho detto morirai ma sono in Rai”. Una versione dei fatti opposta rispetto a quella ricostruita dalla procura. Varriale ha parlato di alcuni scatti d’ira della vittima, come quando ha trovato il giornalista in compagnia di un’altra donna: “Hai capito male, sono fidanzata, siamo amici”, avrebbe spiegato la donna in compagnia del giornalista.

Ma – come spiega il racconto dell’ex vicedirettore di Rai Sport – “appena entrata ha cominciato a dire di tutto nei confronti della signora con cui ero, distruggendo portafoto, bicchieri sul tavolo, le bottiglie. E io ero disperato. Non sapevo cosa fare per arginare questa furia”. Una versione differente dagli atti, dove si racconta: “Durante una lite in cui la spintonava e strattonava, sferrandole un forte schiaffo al volto, facendola cadere a terra e urtare la testa con il pavimento, le cagionava lesioni personali consistite in un trauma cranico non commotivo”.

Accuse che però Varriale nega: “Non sapevo come fermarla. Tentando di contenerla lei mi fa: ‘Mi hai colpito, mi hai colpito, adesso ti denuncio’. E io sono rimasto terrorizzato”. “Un giorno dalla sua borsa cade una pistola e lei dice che si va ad allenare al poligono – prosegue il giornalista -. Sapevo che lo faceva perché un giorno mi ha inviato una sagoma di quelle che si usano nel tiro a segno. E io le ho scritto: ‘Insomma, l’hai centrata tu?’. E lei: ‘Le ho centrate tutte’”. Varriale si è infine difeso dall’accusa di stalking, sostenendo di non essere passato da casa della donna per infastidirla, ma da quella dell’ex moglie, che abita a Roma Nord.