Economia

Fiammata del prezzo del petrolio (+ 7%) dopo gli attacchi israeliani. Borse in calo

Inevitabile forte rialzo delle quotazioni degli idrocarburi dopo l‘attacco israeliano contro l’Iran. Non tanto per le forniture iraniane, comunque degne di nota (la produzione di petrolio di Teheran è di circa 3,3 milioni di barili al giorno), quanto per i rischi di destabilizzazione dell’intera area e di ripercussioni sull’agibilità Stretto di Hormuz da cui transita il 20%delle forniture globali di greggio. Un blocco limiterebbe la capacità di Iraq, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti di immettere petrolio sul mercato mondiale. Già in queste ore si segnalano petroliere restie ad intraprendere la rotta in questione.

A Londra, il Brent, petrolio di riferimento per il mercato europeo, è salito del 7% oltre i 74 dollari al barile, per poi chiudere a 73,3 dollari. Il gas, scambiato sul mercato di Amsterdam, ha guadagnato il 3,8% avvicinandosi ai 38 euro al megawattora. Nota a margine: a beneficiare di questa situazione è innanzitutto la Russia, che con quotazioni del petrolio scese fin sotto i 60 dollari aveva visto assottigliarsi pericolosamente le sue entrate.

Deboli pure le borse, come sempre accade nei momenti di incertezza. Cali di quasi l’1% per Tokyo e Hong Kong a – 0,6%. A Wall Street l’indice S&P500 scende dello 0,4% come il Nasdaq. In Europa, Parigi ha perso l’1%, Francoforte l’1,1%, Londra lo 0,4%. Piazza Affari ha chiuso in calo dell’1,3%. In positivo titoli petroliferi come Eni, Saipem e Tenaris (le cui forniture di tubi sono impiegate nell’industria petrolifera, ndr). La borsa israeliana ha perso l’1,7%. In tutto il mondo soffrono i titoli delle compagnie aeree. Air France-Klm è arretrata del 6% a Parigi, Iag ha ceduto il 3,7%, easyjet il 3,5%, Turkish airways oltre il 5%.

Sale il prezzo dell’oro (+ 1,1%), il metallo giallo è sempre ambito in queste circostanze. Euro in calo sul dollaro (- 0,2%). La moneta statunitense si rafforza su tutte le altre valute.

Parlando con il Wall Street Journal il presidente statunitense Donald Trump ha detto di pensare che “in definitiva, sarà un’ottima cosa per il mercato, perché l’Iran non avrà un’arma nucleare. Sarà un’ottima cosa per il mercato, dovrebbe essere la cosa più importante di sempre per il mercato. L’Iran non avrà un’arma nucleare che rappresenta una grande minaccia per l’umanità”.