Salute

Ho chiesto a ChatGpt come ridurre le liste d’attesa in sanità: un’affermazione mi ha colpito

Come sapete, sono stato a colloquio con i Carabinieri dei Nas per la tutela della Salute a spiegare le mie idee di revisione del sistema salute. Oggi ho chiesto all’Intelligenza Artificiale

Come sapete anche la Regione Lombardia, il suo Presidente Attilio Fontana e l’Assessore Guido Bertolaso, si è arresa all’allungarsi delle liste di attesa con il Sistema Sanitario Nazionale ed ha firmato un protocollo di intesa con i Nas per essere aiutata a gestire in modo ottimale le liste di attesa.

Come sapete, dopo questo accordo, sono stato a colloquio con il Comandante dei Carabinieri dei Nas per la tutela della Salute a spiegare le mie idee ben precise in questo settore che devono partire da una revisione complessiva del sistema salute. Oggi ho deciso di porre questa domanda all’Intelligenza Artificiale: “come ridurre le liste di attesa in sanità. Questa la risposta:

“Ridurre le liste di attesa in sanità è una questione complessa che richiede un approccio multifattoriale. Ecco alcune strategie che possono essere implementate per affrontare questo problema:

  1. “Ottimizzazione della gestione delle risorse”
  1. “Incremento dell’offerta di servizi”
  1. “Innovazione tecnologica”
  1. “Educazione e prevenzione”
  1. “Monitoraggio e valutazione”
  1. “Collaborazione e integrazione”
  1. “Fondi e investimenti”

Implementare queste strategie richiede l’impegno coordinato di diversi stakeholder, inclusi governi, professionisti della salute e pazienti, per garantire una sanità più accessibile ed efficiente.”

Molte delle cose che ChatGpt ha risposto sono già state provate senza successo alcuno o con successi localizzati e soggettivi, non oggettivi per tutti quali maggior denari per le prestazioni o allungamento degli orari disponibili. Mi interessa molto però una affermazione dell’Ai che ho espresso nel mio colloquio con il Comandante dei Nas che recita: “Favorire la cooperazione tra diverse strutture sanitarie (pubbliche e private) per gestire i pazienti in modo più efficiente.”

Ai Nas ho spiegato che solo un sistema di controllo adeguato sulle prestazioni sanitarie nelle Unità Operative Specialistiche può far comprendere maggiormente la presenza di “Pantalone” come soggetto che paga e che vuole sapere cosa paga e perché. Ma non solo. Pantalone ha anche delle tasche che possono essere aperte maggiormente o in modo ridotto se si utilizzano risorse solo per la medicina difensiva e non per la difesa esclusiva della salute dei cittadini!

Su questo argomento cade l’asino, seppur artificiale. Se permettiamo, senza controllo, ai privati di far parte del sistema salute pubblico arricchiamo sempre più il sistema riducendo la salute comune.

E’ di questi giorni la notizia che il gruppo italiano più importante in sanità, il gruppo San Donato, ha chiuso il 2024 con un fatturato di 2,6 miliardi di euro ed una politica espansiva in diversi stati. Il pubblico deve assolutamente imparare dal privato, a patto che questo offra le prestazioni del pubblico nelle stesse misure e con gli stessi numeri, senza deviare verso sistemi privati, lasciando come specchietto delle allodole il Sistema Sanitario Nazionale, le loro prestazioni ed i loro fatturati.

Spero che i Nas applichino i pochi, ma chiari, concetti che ho esposto partendo da un fatto semplice: il sistema esistente fa male a tutti e bene solo alle casse di chi investe sulla salute pubblica rendendola principalmente privata.