Il campione italiano ha parlato anche della sua vita privata, del suo ritiro e ha lodato Jannik Sinner: "Il mondo ha bisogno di uomini come lui"

“Le persone che mi hanno rapinato sapevano chi fossi. Hanno messo la pistola in bocca a mio figlio e l’hanno puntata alla testa per farsi dire dove si trovasse la cassaforte”. Mai banale Roberto Baggio quando parla. Che sia calcio, vita privata o in questo caso la rapina subita in villa circa un anno fa. E l’ex calciatore italiano lo ha fatto da ospite di Gianluca Gazzoli, nel podcast “Passa dal Basement”. Non solo calcio, anche vita privata e aneddoti su Jannik Sinner, personaggio sportivo italiano nettamente più mediatico negli ultimi anni.
“Non ho avuto paura perché non li ho sentiti arrivare, sono andato faccia a faccia con uno di loro, il mio istinto è stato tirare un pugno in faccia e un calcio ma erano in sei”, ha proseguito Baggio parlando ancora della rapina subita nel 2024. Il Divin Codino ha provato a spiegare la rabbia che ha provato dopo quanto accaduto e tuttoggi. Poi l’intervista ha preson un’altra direzione: il Baggio post ritiro. “Mi sarebbe piaciuto esser allenato da De Zerbi, Guardiola o Simone Inzaghi. Vogliono far divertire la gente”. Ma come è cambiata la sua vita dopo aver smesso di giocare? “Non faccio molta attività, significherebbe fare i conti con diversi problemi fisici. Ma ogni dieci giorni taglio l’erba e gli alberi. Ecco, è quella la mia attività fisica”.
Talento riconosce talento. Campione riconosce campione. Baggio ha lodato Sinner, numero uno al mondo del tennis: “Il mio primo post Instagram è per lui. Mi ha colpito profondamente, è un esempio meraviglioso per tutti i giovani. Io posso augurargli di restare per sempre così. Il mondo ha bisogno di uomini come lui“. Infine anche un curioso aneddoto sul primo incontro tra il tennista italiano e lo stesso Baggio: “L’incontro è stato strano, avevo avuto una videochiamata con il suo allenatore che era stato a casa mia durante il periodo di stop di Sinner. Ci siamo incrociati a Roma. Sinner è entrato in ascensore accompagnato dalla madre e dal padre dopo essere stato in udienza dal Papa“.