
Il sottosegretario ha raccontato di avere visto Luca Campana, il ferito, dire più volte: "Perché mi hai sparato?" rivolgendosi a Pozzolo
“Non ero nella stanza al momento dello sparo”. Sono le parole del sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, in tribunale a Biella nel corso dell’udienza del processo a carico del deputato Emanuele Pozzolo per lo sparo di Capodanno a Rosazza. Delmastro è stato chiamato a testimoniare su richiesta della difesa, per raccontare cosa è accaduto durante il veglione al quale il sottosegretario ha preso parte, quando un proiettile nelle prime ore del 2024 ferì un partecipante, il genero di un agente della scorta dello stesso Delmastro. Pozzolo, parlamentare prima di Fratelli d’Italia e da maggio scorso del gruppo misto (dopo la sospensione decisa dal partito di Meloni), deve rispondere di porto illegale di arma da sparo e di munizionamento da guerra: l’accusa più grave, quella di lesioni personali, è caduta dopo la remissione della querela da parte della vittima, il 31enne Luca Campana, che ha accettato un risarcimento.
“Ero fuori”, ha spiegato il sottosegretario: “Ho sentito un botto che poteva essere un petardo, poi mi hanno detto dello sparo”. Il legale di Pozzolo ha ripercorso quei momenti e Delmastro ha raccontato di avere visto Luca Campana, l’uomo colpito da un proiettile, dire più volte: “Perché mi hai sparato?” rivolgendosi a Pozzolo. L’avvocato Andrea Corsaro ha poi chiesto a Delmastro se fosse a conoscenza del fatto che il suo ex caposcorta, Pablito Morello, fosse stato coinvolto in passato in un caso di sparo accidentale. Circostanza che Delmastro ha escluso, spiegando di averlo saputo solo successivamente, leggendo i giornali. L’avvocato ha chiesto inoltre quali fossero i rapporti con Pozzolo dopo lo sparo e Delmastro ha raccontato che si erano incontrati, ma di non avere mai detto: “So che non sei stato tu“.
La prossima udienza è fissata per settembre per l’esame dei periti. A ottobre ci sarà l’esame dell’imputato. Pozzolo, nell’interrogatorio reso ai pm in fase di indagini a 4 mesi dai fatti, aveva scaricato la responsabilità dello sparo proprio all’ex caposcorta di Delmastro. La perizia disposta dalla Procura, però, aveva concluso che a far partire il colpo fu proprio il deputato, a cui nel frattempo era stato revocato il porto d’armi dalla Prefettura di Biella.